La strada del ritorno. I rifugiati della Bosnia Erzegovina a 20 anni dal conflitto
Presentazione del video-reportage prodotto da Osservatorio Balcani e Caucaso e Centro per la Formazione alla Solidarietà Internazionale di Trento (20', 2012); nell'ambito della mostra fotografica "Balcani vent'anni dopo"
Durante la guerra in Bosnia Erzegovina, tra il 1992 e il 1995, oltre 2 milioni di persone furono costrette ad abbandonare le proprie case in conseguenza della pulizia etnica. Metà della popolazione bosniaca si rifugiò all'estero, o in altre zone del Paese, per sfuggire alla violenza razzista che stava mietendo decine di migliaia di vittime.
Alla fine della guerra, gli Accordi di Pace firmati a Dayton stabilirono che ognuno aveva il diritto di ritornare a casa propria. Nazioni Unite, Unione Europea, OSCE e Ufficio dell'Alto Rappresentante, insieme a decine di altri donatori, Stati e organizzazioni non governative, finanziarono generosamente il processo di ritorno per sovvertire i risultati della pulizia etnica e cercare di ricostruire il quadro demografico originario della Bosnia Erzegovina.
Osservatorio Balcani e Caucaso ha prodotto un videoreportage nel ventennale dell'inizio del conflitto (aprile 2012) per tracciare un bilancio della riuscita del processo di ritorno.
Intervengono
Andrea Oskari Rossini, autore del reportage e giornalista OBC
Agostino Zanotti, presidente dell'Associazione "Ambasciata della democrazia locale a Zavidovici"
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