Mi chiamo Danica

Uno spettacolo giovane, nuovo, che bussa all’anima dal canto di un’anima. La guerra in Bosnia Erzegovina è il contesto, ma Danica si ritaglia un angolo di silenzio e di pace, mentre in lei lentamente germoglia una nuova vita. Così l’Amore e la tenacia dell’Esistenza diventano antidoto contro l’orrore e la brutalità
"Mi chiamo Danica" si sviluppa in un contesto antico e sempre attuale, quello della guerra (assedio di Sarajevo 1992/95 - genocidio Srebrenica Potocari 1995). A fare da contraltare in questa atmosfera è la storia che narra di bellezza. Si sviluppa su due piani: uno manifesto dove è la guerra ed uno interiore dove anima bisbiglia. Ha come soggetto protagonista la figura femminile incarnata da Danica, ragazza ventitreenne incinta ed il suo diario. Per creare un contatto e una immersione partecipativa gli attori si muovono tra palcoscenico e pubblico.
Si sviluppa in differenti ritmi comunicativi. Parla di resilienza, di rinascita, di anima. La donna in questo cielo plumbeo di Bosnia Erzegovina diviene simbolo di passato e di attualità: motore trainante, incarnazione dell’accoglienza, dell’essenza che permea il tutto e lo colora, sensibile che sente, che muove, che nutre, generatrice di bellezza e di giustizia.
Lo spettacolo è strutturato in modo tale da potersi adattare a diverse location oltre a quella teatrale, quindi piazza, galleria, parco. Non muri ma ponti.
Corpo di danza e attori: Asia Argenton, Elisa Cannella, Yolanda Cappelletti, Camilla Cesario, Luca Crocco, Nicole Lanzalacqua, Juan Carlos Usellini e Beppe Deiana.
La musica è stata composta dai musicisti professionisti Riccardo Sinigaglia e Susanne Hahn che suoneranno dal vivo. Sonia Comerlati si è occupata dei paesaggi sonori.
Coreografia e aiuto regia: Silvia Marini.
Regia e sceneggiatura: Beppe Deiana.
Il ricavato dello spettacolo, coperte le spese vive, viene devoluto in beneficenza.
Per l'acquisto del biglietto si veda la pagina dedicata allo spettacolo sul sito del Teatro Rosmini .