Nuovi muri europei. Complessità e contraddizioni in Bosnia
Foto Enrico Carpegna
Nell'incontro diversi relatori parleranno di rotta balcanica e nuovi muri. Una rotta lungo la quale il flusso di migranti provenienti dai paesi del sud della penisola Balcanica non si è mai arrestato, tra i quali circa 6mila sono bloccati nel solo Cantone di Una Sana in Bosnia Erzegovina
Torniamo a parlare di rotta balcanica e nuovi muri, con un pensiero a tutti coloro che si apprestano a vivere le rigidità estreme dell'inverno balcanico.
In Bosnia Erzegovina dal 2018 a oggi hanno transitato 40mila migranti. Circa seimila sono bloccate nel cantone di Una-Sana, intorno alla città di Bihać, mentre aspettano di attraversare la frontiera con la Croazia, il primo avamposto dell’Europa. Sanno che a tentare di passare il confine, attraversando i boschi, rischiano di incontrare i manganelli e la violenza dei poliziotti croati, oltre a essere rimandati indietro in quello che oggi è considerato la nuova zona-cuscinetto dell’Europa: la Bosnia Erzegovina. Ed è anche la riprova che la rotta balcanica, sebbene chiusa con l’accordo fra la Turchia e l’UE l’8 marzo scorso, esiste ancora. Eccome se esiste.
Intervengono:
- Maria Perino - Adl a Zavidovici, Università del Piemonte Orientale
- Wiliam Bonapace - Idos,Docente di Storia e filosofia
- Enrico Carpegna - fotografo
- Vesna Šćepanović - giornalista
- Zerevo'- gruppo musicale gipsy-balkan-klezmer
Nel corso della serata saranno proiettate le foto di "Balcanica", progetto vincitore del concorso fotografico LuganoPhotoDays 2019 (Reportage and Documentary)
INFO:
Polsky Kot
web: pagina Facebook dedicata all'evento