Panta Rei: vite migranti lungo la rotta balcanica
L’installazione, con l’uso di oggetti, foto, racconti, suoni e video, racconta il viaggio lungo le rotte della migrazione verso l’Europa: oggetti e documenti personali ritrovati per lo più in Bosnia Erzegovina a ridosso dei confini con la Croazia, nelle boscaglie e nei campi profughi, mentre foto, audio e video tra la Grecia e l'Italia
L’installazione “Panta Rei: vite migranti lungo la rotta balcanica”, attraverso l’uso di oggetti, foto, racconti, suoni e video, racconta i diversi aspetti del viaggio che le persone sono costrette a intraprendere per raggiungere l’Europa.
“Panta Rei” è il frutto di diversi anni d’esperienza come operatori del sociale, ricercatori e operatori umanitari tra Siria, Palestina, Italia, Grecia e Bosnia, di viaggi in Serbia, Croazia, Slovenia, Ungheria e Albania, sempre accanto alle persone in movimento, per cercare di approfondire la loro provenienza, le tappe fisiche e psicologiche del viaggio e i piccoli rituali della quotidianità, sullo sfondo di uno scenario geo-politico sempre cangiante.
Gli oggetti e i documenti personali sono stati per lo più ritrovati in Bosnia, snodo principale della rotta attuale, a ridosso dei confini con la Croazia, nelle boscaglie e nei campi profughi, mentre le foto, gli audio e i video sono stati raccolti dalla Grecia all’Italia negli ultimi anni di lavoro su campo e testimoniano il passaggio delle persone, raccontando le storie dei luoghi fino a lì camminati, gli eventi accaduti e le violenze subite.
Il percorso ricalca le principali tappe del viaggio via terra lungo la rotta balcanica di chi – dal Pakistan, dall’Afghanistan, dalla Siria, dall’Iraq, ma anche dal Kosovo, dal Marocco, dall’Algeria, dal Congo e dal Camerun – cerca di raggiungere l’Europa, dal momento della partenza in cui si lasciano casa e affetti, all’attraversamento dei confini, alle violenze, ai respingimenti, alla sospensione della vita in un campo profughi, fino all’arrivo a destinazione, dove identità e memoria personale vanno ricucite per poter nuovamente immaginare un futuro.
L’installazione è stata ideata per essere utilizzata da istituti scolastici, associazioni, istituzioni pubbliche e organizzazioni non governative come strumento di sensibilizzazione sulle rotte migratorie, sulle condizioni di vita dentro e fuori i campi istituzionali e sull’impatto su territori e su popolazioni locali.
Scopo dell’installazione è di renderla un luogo dove custodire e trasmettere la memoria del presente alle nuove generazioni e dove costruire uno spazio di incontro e riflessione sul tema dei diritti e delle migrazioni.
Aperta dal 21 al 26 marzo 2023.
Per gruppi e scuole è richiesta la prenotazione.
INFO:
Associazione Lungo la Rotta Balcanica
web: https://lungolarottabalcanica.wordpress.com/
Diego: +39 338 8068184
Anna: +39 328 3790675