Reportage Chernobyl

Spettacolo teatrale con Roberta Biagiarelli e la partecipazione straordinaria in video di Roberto Herlitzka

Con Roberta Biagiarelli e la partecipazione straordinaria in video di Roberto Herlitzka

di Roberta Biagiarelli e Simona Gonella

regia Simona Gonella

videofondali Giacomo Verde

disegno luci Virginia Manoni, Giovanni Garbo

ricerche bibliografiche e musicali Andrea Soffientino

tecnico di compagnia  Giovanni Garbo

produzione Babelia&C

 

Contributi scientifici

Mario Agostinelli (Comitato Energia Felice)

Svetlana Aleksievic (giornalista e scrittrice)

Alessandro Gori (giornalista)

Gianni Tamino (biologo)

Valerio Calzolaio (Sinistra Ecologia e Libertà)

 

Le testimonianze sono tratte da “Preghiera per Chernobyl” di Svetlana Aleksievic – Edizioni E/O

Le storie non le cerchi, sono loro a trovarti. È  sempre così...

Chernobyl è una storia dimenticata. Del destino delle persone che hanno vissuto e subito le conseguenze dell’incidente si samolto poco. Eppure Chernobyl è una perfetta metafora del mondo che ci circonda, del rapporto spesso perverso che abbiamo con la tecnologia, della disinformazione di cui siamo vittime rispetto ai grandi disastri ambientali, del rapporto bulimico che stringe le società occidentali con l’energia. Ne consumiamo sempre di più, per il soddisfacimento di quelli che riteniamo essere i nostri bisogni inalienabili, trascurando spesso l’impatto che questi hanno sullo stato di salute del pianeta. Ma Chernobyl è soprattutto la lucida realtà del rapporto antico tra l’uomo e la scienza o, per dirla con le parole di uno dei testimoni della tragedia: tra l’atomo e la vanga.

Un incontro. Un libro. Illuminante. Preghiera per Chernobyl della giornalista bielorussa Svetlana Aleksievic, edito in Italia da E/O. Lei ci ha dato molte delle parole di questa storia, e ci ha dato quello che per noi è più importante: la voce di quegli esseri umani che, a vario grado, hanno vissuto sulla propria pelle “il più grande disastro tecnologico del XX secolo”. Delle testimonianze raccolte dalla Aleksievic abbiamo scelto, in particolare, due voci di donne: Ljudmila, moglie di uno dei pompieri accorsi alla Centrale per domare l’incendio, deceduto dopo due settimane, e Valentina, moglie di uno degli 800.000 uomini chiamati in seguito a “liquidare le conseguenze dell’incidente”. Queste voci custodiscono la legge antica del dolore, quello delle donne che restano a difendere il principio della vita e della sua continuità con la natura. Ci ricordano che la specie umana ha bisogno della casa/pianeta terra e che le donne sono le eccellenti custodi dello spazio di questo “focolare”. La scelta di non raccontare solo le loro storie, ma di interpretare i due personaggi, è legata all’esigenza di avvicinarsi ad una forma più teatrale del racconto, lontana dalla formula della “narrazione civile” pura e semplice. Al linguaggio delle parole abbiamo voluto affiancare un altro linguaggio, quello delle immagini, che ci aiutasse a comporre il puzzle della vicenda.

Roberta Biagiarelli

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