Tra Bosnia e Trieste. Pratiche di solidarietà senza confini

Evento 23 settembre 2021 - locandina

Da anni la città di Trieste è attraversata da un flusso di migranti in transito, tappa di un cammino percorso da migliaia di persone lungo la rotta balcanica. All'incontro previsti interventi di associazioni che li assistono e denunciano le violazioni dei diritti fondamentali subiti da questi migranti

Da anni la città di Trieste è attraversata da un flusso di migranti in transito: è di fatto diventata la tappa di un cammino percorso da migliaia di persone in cerca di un futuro migliore.La risposta delle istituzioni europee, in un insensato e criminale tentativo di tenere lontano queste persone, è stata la creazione di campi profughi fuori dai propri confini: dalla Turchia alla Bosnia passando per la Serbia questi territori hanno visto la creazione di campi che tentano di arginare e di confinare il fenomeno migratorio con violenza e costrizione.

Campi inadeguati, con scarsi servizi basilari, mal attrezzati che spingono le persone in movimento a cercare soluzioni alternative come l’occupazione di edifici abbandonati o accampamenti nei boschi vicino ai confini.

In questo caos politico e umanitario, operano decine di ONG e associazioni che vengono sistematicamente ostacolate dai Governi: in Bosnia abbiamo visto negli anni crescere e affermarsi un processo di criminalizzazione della solidarietà. Processo che colpisce non solo le ONG presenti sul territorio ma in modo particolarmente brutale anche i cittadini bosniaci che supportano le persone in movimento.

Poi c'è il "game", come viene chiamato dai migranti stessi, cioè il percorso nei boschi che li porta ad attraversare la Croazia e la Slovenia per raggiungere l’Europa occidentale. Due settimane e più con il perenne rischio d'essere fermati dalla polizia, malmenati e poi respinti indietro oltre il confine dell'Europa in una catena di respingimenti che riporta indietro i migranti dall'Italia fino al punto di partenza, la Bosnia. Chi vince il "game" arriva a Trieste, dove associazioni e collettivi come Linea d'Ombra li accolgono, cercano di aiutarli, curano le loro ferite, danno loro modo di rifocillarsi e soprattutto cercano di restituire loro la dignità che le barbarie delle frontiere europee cerca di togliere.

Programma:

Ore 20:00 - Proiezione documentario Confine | Umanità di Sara Del Dot e Carlotta Marrucci

Ore 20:30 interventi di:
- Diego Saccora - Lungo la rotta balcanica – Along the Balkan Route
- Attivistə del Collettivo Rotte Balcaniche Alto Vicentino
- Gian Andrea Franchi e Lorena Fornasir - Linea d'Ombra

INFO:

Casa delle cuture

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