Trieste

Presentazione dell'ultimo romanzo della scrittrice croata Daša Drndić (Bompiani, 2015) alla presenza dell'autrice

Intervengono
Luciana Castellina
Paolo di Paolo

Modera
Diego Zandel

Saluto
Ambasciatore della Repubblica di Croazia, Damir Grubiša

Trieste è stato accolto ovunque come un capolavoro e posizionato sulla stessa strada di Sebald e Don DeLillo. Troviamo la protagonista, Haya Tedeschi, seduta da sola a Gorizia, circondata da una cesta di fotografie e ritagli di giornali. Ha 62 anni e cerca disperatamente suo figlio, avuto da un ufficiale delle SS e rapito dalle autorità tedesche per far parte del programma segreto di Himmler: il progetto Lebensborn. Era nato nel 1944 da una relazione con Kurt Franz, giovane ufficiale tedesco alto e biondo di cui si era innamorata, senza sapere che era già a capo del campo di lavoro di Treblinka. Haya riflette sulle esperienze della sua famiglia ebrea convertita al cattolicesimo, e sul massacro degli ebrei italiani nella Risiera di San Sabba, il campo di concentramento di Trieste. La ricerca ossessiva di suo figlio la conduce verso fotografie, mappe, frammenti di versi, verso le deposizioni durante i processi di Norimberga e le interviste con gli ebrei di seconda generazione, e ai racconti dei testimoni oculari delle atrocità avvenute sulla sua porta di casa. Da questo ampio collage di materiale e memoria emerge la sconcertante cronaca dell’occupazione nazista nel nord Italia. Ci sono 9000 nomi elencati nel libro, sono i nomi degli ebrei italiani che hanno trovato la morte nei campi di concentramento nazisti durante la seconda guerra mondiale. Scritto con un linguaggio di immensa forza e utilizzando una gamma di incredibili dispositivi concettuali, Trieste è un romanzo come nessun altro. Daša Drndid ha realizzato uno sconvolgente contributo alla letteratura del XX secolo.

 

INFO
Alba Donati
donati@davisefranceschini.it