Bosnia Erzegovina tra Memoria e Impegno

Un percorso di conoscenza progressiva che si pone l'obiettivo di scoprire i luoghi e incontrare i testimoni di una guerra cruenta e drammatica, che vivono in un territorio ormai pacificato ma che fatica a rialzarsi in piedi, nonostante siano passati più di vent'anni dalla fine alle ostilità

Il viaggio permetterà, attraverso la sosta in città simbolo della Bosnia Erzegovina e l'incontro con testimoni che ancora oggi lavorano per la pace, di comprendere non solo cosa è accaduto durante l'ultima guerra dei Balcani, ma anche quali siano state le conseguenze e quale sia oggi la situazione: un viaggio tra Memoria e Impegno.

Tenda per la Pace e i Diritti, è un'associazione di promozione sociale di Staranzano (Gorizia). Attraverso varie iniziative ha tessuto relazioni stabili con persone e associazioni in Bosnia Erzegovina (ma anche Croazia, Serbia e Kosovo) che da dopo la guerra lavorano per la ricostruzione socioculturale ed economica del loro paese, per la pace, la convivenza, la giustizia e il rispetto dei diritti umani. Dal 2010 l'associazione organizza viaggi di conoscenza nei Balcani, collaborando anche con numerosi istituti scolastici italiani.

 

Programma di viaggio

Giovedì 21 aprile: Trieste - Počitelj - Mostar
ore 7.00: partenza da Trieste
ore 13.00: sosta per il pranzo in Croazia
ore 17.00: visita del villaggio medioevale di Počitelj, presso Mostar
ore 19.00: arrivo a Mostar; sistemazione in albergo. Cena presso un ristorante del centro di Mostar.

Venerdì 22 aprile: Mostar - Sarajevo
ore 9.00: visita del centro di Mostar e del museo del ponte
ore 11.30: sosta nel cortile dove sono morti i giornalisti RAI Ota, Luchetta e D'Angelo; incontro con l'associazione K.O.S. (Kuca Otvorenog Srca – Casa dal Cuore Aperto)
ore 13.00: pranzo libero in ristorante a Mostar
ore 14.30: partenza per Sarajevo
ore 16.30: Sistemazione presso lo Studentski Dom Bjelave
ore 17.30: Incontro con Kanita Fočak
ore 19.30: cena in ostello e visita serale del centro storico

Sabato 23 aprile: Sarajevo
ore 10.00: incontro presso la sede dell'OGBH e presentazione dell'associazione; visita del cimitero ebraico guidata da Jovan Divjak, presidente dell'associazione
ore 12.30: visita al Tunnel della Salvezza
ore 14.30: pranzo libero in centro e pomeriggio libero (possibilità di visita al Museo dell'assedio e alla Vijećnica - Biblioteca Nazionale)
ore 19.30: cena in ostello

Domenica 24 aprile: Potočari - Bratunac - Tuzla
ore 8.00: partenza da Sarajevo
ore 12.00: arrivo a Potočari e visita al Memorijalni Centar di Potočari
ore 14.30: pranzo a Potočari presso la Cooperativa Potočnica
ore 17.00: visita alla Cooperativa Insieme a Bratunac
ore 20.30: arrivo a Tuzla e sistemazione presso il Dom Penzionera, cena libera.

Lunedì 25 aprile: Tuzla - Trieste
ore 8.30: incontro con Zijo Ribić e Edin “Milli” Šerifović
ore 10.00: partenza da Tuzla; arrivo in Italia previsto per le 20.30

NB: Il programma può subire variazioni a seconda della disponibilità dei partner bosniaci

 

Note tecniche

La quota di partecipazione è di € 300,00: comprende il pullman GT, l'assicurazione, i pernottamenti e le prime colazioni, un pasto al giorno, i materiali di approfondimento e le guide (esclusi ingressi ai musei). In viaggio ci sarà uno staff qualificato di operatori e un'interprete. Il viaggio si svolgerà con un minimo di 40 partecipanti.

Al momento della prenotazione è indispensabile inviare il modulo di adesione debitamente compilato. Il modulo va inviato via email e consegnato firmato il giorno della partenza.

 

Le persone e le associazioni che incontreremo

MOSTAR

Kuća Otvorenog Srca (KOS): l'associazione - centro diurno “Casa dal Cuore Aperto” viene fondata ufficialmente nel novembre 2007. In realtà il lavoro che porterà alla fondazione di questa associazione parte già nel 1996 in una Mostar in ginocchio e spezzata a metà da una guerra che l'ha vista al centro dei bombardamenti dal 1992 al 1994. L'impegno di un gruppo di donne di Mostar si è concentrato su 160 uomini e donne anziani, rimasti soli e materialmente e psicologicamente distrutti come la loro città. Da subito le donne che si sono raccolte attorno a questa idea non si sono poste e non hanno posto nessuna barriera etnica: hanno iniziato a lavorare proprio per ricostruire non tanto le strutture e i muri caduti sotto i bombardamenti, ma quel tessuto sociale e culturale multietnico che ha sempre caratterizzato l'intera Bosnia ed Erzegovina.

 

SARAJEVO

Kanita Fočak era ed è un architetto, ma prima di tutto è una donna di grande intelletto. Ha vissuto tutto l'assedio di Sarajevo nella sua casa davanti alla storica biblioteca. È rimasta sola con due bambini piccoli proprio nei primi giorni di guerra ma ha scelto di rimanere a Sarajevo ed ha contribuito a creare quella che è stata la famosa resistenza culturale della città, fatta di organizzazione di balli e concerti clandestini, mostre d'arte nelle cantine... vita nonostante la morte. La sua casa è stata, durante la guerra, il punto di riferimento dei giornalisti italiani. Oggi lavora come interprete per il contingente italiano di stanza in Bosnia.

L'Associazione OGBH è stata fondata nel 1994 a Sarajevo come non governativa, non politica e no-profit; obiettivo dichiarato è occuparsi responsabilmente dei bambini vittime della guerra (più di 30.000 bambini hanno perso almeno un genitore, più di 2.500 li hanno persi entrambi). Con il passare degli anni, l'operato dell'associazione si è rivolto verso bambini e ragazzi disabili o in situazioni economico-sociali sfavorevoli, offrendo loro la possibilità di studiare, fare amicizie, diventare autonomi.

Jovan Divjak (Belgrado, 11 marzo 1937) è fondatore e presidente dell'OGBH, ex generale, ora in pensione, della JNA (Jugoslavenska Narodna Armija, in italiano Armata Popolare Jugoslava). Durante l'Assedio di Sarajevo e durante tutto il corso della guerra ha guidato la difesa di Sarajevo, scegliendo l'amore per la sua città e i suoi abitanti invece della “fedeltà” alla sua appartenenza etnica. Ha raccolto le sue memorie di guerra nel libro “Sarajevo mon amour”, tradotto in diverse lingue.

 

TUZLA

Zijo Ribić è nato nel 1985 ed è originario del villaggio rom di Skočić, in Bosnia orientale. Nel 1992 tutti gli abitanti del suo villaggio furono uccisi da un gruppo di paramilitari. Pur ferito, Zijo è riuscito a salvarsi. Una volta cresciuto, con l'aiuto di Nataša Kandić, attivista serba per i diritti umani, ha deciso di denunciare gli assassini della sua famiglia e sta affrontando il processo che li vede imputati per crimini di guerra.

Tuzlanska Amica è stata fondata nel 1994 dalla dott.ssa Irfanka Pašagić, premio Langer nel 2005. L'Associazione opera nel cantone di Tuzla, città dove sono raccolti tutt'oggi centinaia di profughi provenienti dalle zone di Srebrenica, Bratunac e da altre città martoriate dalla guerra. L’associazione è formata da un'équipe di donne, tra cui psicologi e medici, e offre assistenza alle donne e ai loro bambini, aiutandoli a superare i traumi subiti durante il conflitto bellico. Dalle donne l'intervento progressivamente si è orientato anche ai gruppi familiari, assistendo anziani e disabili. Ma sono i bambini la categoria più a rischio, ed è su di loro che Associazione Tuzlanska Amica sta concentrando le sue attività. Grazie a un progetto di adozioni a distanza Tuzlanska è riuscita a dare una famiglia a circa 950 ragazzi, diventando uno dei pochi luoghi dove la popolazione locale può ricevere aiuto psicologico e assistenza medica, sociale e legale.

 

POTOČARI - SREBRENICA

La Cooperativa agricola Potočnica è stata fondata da sette donne nel luglio del 2011. È una delle prime cooperative di donne della regione ed è nata anche con il supporto e il contributo di
alcune realtà italiane. La sua intenzione è quella di favorire e rafforzare l’imprenditorialità femminile, in particolare nel campo dell’agricoltura e del lavoro manuale. Il suo scopo è per la
collaborazione e l’instaurazione di contatti tra donne di vari gruppi etnici, di varie nazionalità e appartenenza religiosa, che favorirà i rapporti umani e contribuirà alla costruzione della
reciproca fiducia e della riconciliazione.

 

BRATUNAC

La Cooperativa agricola Insieme si è costituita nel 2003 e da 10 soci/fondatori, specialmente dopo l'entrata in funzione dell'impianto di congelamento alla fine del 2006, oggi conta quasi 400 soci distribuiti nelle varie frazioni dei comuni di Bratunac e Srebrenica. Le attività non sono rivolte solo ai soci, perchè la situazione locale è grave in ugual misura per tutti. Ma non è solo un progetto economico: la ricostruzione richiede cooperazione e cooperazione significa ricreare condizioni di fiducia e confidenza. Ritrovare la fiducia reciproca aiuterà a rafforzare un sentimento di sicurezza per tutte/i. Protagoniste sono soprattutto le donne, che costituiscono la maggior parte dei “ritornati”, quasi tutte vedove o con marito invalido e figli a carico. Alla fine del 2004 erano 1080 le madri capofamiglia a Bratunac. Alla fine del 2006 quasi il doppio. Unite in cooperativa si sentono più forti e possono liberarsi dalla paura.

 

Che cosa devo portare?
1. La voglia di capire e conoscere, nel rispetto assoluto delle persone che incontreremo. La mettiamo al primo posto. I ritmi del viaggio sono densi, le emozioni saranno tante, chiediamo voglia di mettersi in gioco e capacità di adattamento. La nostra scelta di viaggio privilegia la promozione delle realtà locali: non andremo in alberghi a cinque stelle né in ristoranti di lusso, perché crediamo che il vero valore aggiunto di questa esperienza sia il contatto con le persone.
2. La carta di identità valida per l'espatrio che dovrà essere esibita in originale, verificando la data di scadenza. Per le carte d'identità la cui validità sia stata prorogata da 5 a 10 anni, vengono accettate le carte d'identità cartacee con rinnovo (timbro sul retro) ma NON le carte d'identità elettroniche con rinnovo cartaceo. I cittadini extra-Schengen devono avere con sé il passaporto e il permesso di soggiorno valido: non viene accettata la ricevuta in caso di attesa del rinnovo. In caso di dubbi sul documento per l'espatrio, contattateci.
3. Una fotocopia della carta di identità: è fondamentale per rientrare in Italia in caso di furto o smarrimento.
4. Il modulo di iscrizione, compilato e firmato in originale.

 

INFO:
Tenda per la Pace e i Diritti
Anchal Bertani 348 0445324
Monica Mosolo 3470644315
viaggi.tendapace@gmail.com
www.memoriaeimpegno.org