Paesaggi, voci, emozioni. Bosnia-Erzegovina - estate 2019

Un viaggio attraverso una terra carica di Storia, dai mille colori e dalle mille sfumature; impreziosita da genti di fedi diverse, da robuste tradizioni che si incrociano, da mentalità modellate da secoli estremamente densi. Viaggiare i Balcani torna nuovamente in questa preziosa tessera del grande mosaico d’Europa. L’itinerario è mosso da profonda curiosità culturale e umana per un’area spesso scossa dalla Grande Storia, in cui si intrecciano complesse storie personali, familiari e di comunità.
Anche se le vicende del XX secolo ne hanno messo a dura prova la specificità, la Bosnia-Erzegovina rimane un ambiente in cui il tessuto multiculturale e multireligioso si avvertono con forza, un luogo che riesce a trasmettere forti emozioni e a stimolare riflessioni.

L’itinerario attraversa le due Entità politico-amministrative (Repubblica serba e Federazione croato musulmana) che compongono il Paese e la prima tappa è Prijedor, città fortemente segnata dall’ultimo conflitto, ma protagonista di uno sforzo per la ripresa della convivenza. Il contatto ed il dialogo con abitanti locali permette di prendere confidenza con questi temi e di dare inizio anche ad un proprio viaggio interiore. Lo spettacolo del fiume Vrbas e delle sue gole guida i viaggiatori verso il cuore della regione fino a giungere a Jajcee Travnik; quest’ultima capitale per oltre un secolo della Bosnia ottomana e città natale del Premio Nobel Ivo Andrić: poeta, scrittore e diplomatico, autore della Trilogia sulla Bosnia, di cui Il Ponte sulla Drina è l’opera più nota.
Sarajevo e Mostar appaiono il premio più desiderato di questo itinerario. A Sarajevo i viaggiatori vengono stimolati a conoscere il passato ottomano e austriaco della città, a cercare di coglierne la pluralità aldilà del lungo assedio degli anni ’90 e delle enormi difficoltà della Bosnia-Erzegovina del dopoguerra. Ecco così i centri della fede cattolica, ebraica, ortodossa e islamica; ecco le diverse forme e architetture della città; il luogo degli spari di Gavrilo Princip che il 28 giugno 1914 hanno fatto precipitare l’Europa nel primo conflitto mondiale; la Biblioteca Nazionale ed Universitaria, risorta dalle ceneri del 1992 … E poi la verde Neretva e la città di Mostar – un tempo centro di gravità tra Adriatico e Balcani – e qui lo Stari Most, il “Ponte Vecchio”, ricostruito dopo l’abbattimento nel 1993 e simbolo di una città che vive un presente di divisione e diffidenza.
Altri tocchi di colore sulla tela dell’Erzegovina, per seguire una volta di più le orme di una Storia ricca e profonda: il misticismo derviscio di Blagaj, la “montagna di pietra”di Počitelj, l’orma lasciata dal Bogomilismoa Radimlja…

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INFO:
Leonardo Barattin
Associazione Viaggiare i Balcani
328 1939823

Daniele Bilotta
Agenzia Viaggi ETLI
0464 431507 (ore 9-15)
daniele.bilotta@viaggiareibalcani.net