Viaggio nella Memoria di un paese che non c'è più
Videoproiezione in esterni di Bruno Maran, un viaggio attraverso le opere dell’architetto Bogdan Bogdanović; nell'ambito della terza edizione della manifestazione "Passaggi artistici"
Bogdan Bogdanović, architetto, urbanista, sindaco di Belgrado dal 1982 al 1986, è una delle figure più eminenti della cultura jugoslava del ‘900.
Fu Bogdanović; a coniare il termine “urbicidio” per definire l’atroce attacco che, nelle guerre balcaniche degli anni ’90, fu portato alle città e alla società cosmopolita che esse rappresentavano. Dalla memoria di un passato, più o meno vicino, al nostro presente a ricordare che tutti gli edifici storici hanno un valore intrinseco, che deve essere conservato e utilizzato per conoscere oltre alla loro storia anche la storia dei nostri tempi. Emerge pertanto la volontà presente, e la necessità, di conservare le nostre città anche attraverso i loro simboli, proprio per evitare che esse sprofondino in un tetro anonimato, in una abitudine visiva foriera di un annullamento delle loro caratteristiche peculiari.
Il più conosciuto dei suoi monumenti è il Complesso memoriale di Jasenovac, del 1973, in Croazia, il Fiore, simbolo di pace e di riconciliazione, che domina il paesaggio di quel luogo così denso di significato, dove era stato allestito il più grande campo di concentramento dei Balcani della II Guerra mondiale. Lavoro arduo, reso possibile grazie alla straordinaria intuizione creativa e conoscitiva di Bogdanović.
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