Continua il dibattito in Montenegro e Serbia sul futuro della Federazione Jugoslava. Anche la Comunità internazionale si confronta: in un documento pubblicato dall'ICG si critica la posizione dell'UE a favore del mantenimento dell'unione tra i due Stati.
Forti pressioni internazionali sulla Serbia per una piena collaborazione con il Tribunale Internazionale dell'Aja. Forse tra qualche settimana verrà estradato in Olanda il presidente serbo Milutinovic. "Altrimenti blocchiamo i finanziamenti".
Si è tenuto a Roma il 25 gennaio, organizzato dal CeSPI, un seminario su "Decentramento e ricostruzione in Albania". Hanno partecipato i rappresentanti di Enti Locali, ONG, del Ministero Affari Esteri e dell'Organizzazione Internazionale delle Migrazioni
Sarà tra pochi giorni inaugurato il "Museo del tunnel" che sorgerà ad un'imboccatura di quello che era l'unico passaggio per uscire dall'assedio. Simbolo della resistenza della popolazione di Sarajevo o qualcosa di più?
L'introduzione della religione nelle scuole di una delle due entità della Bosnia-Erzegovina è una questione che dovrà fare i conti con la composizione multietnica del paese, ma a quanto pare le difficoltà sono all'ordine del giorno. (testo in inglese)
In occasione delle celebrazioni dell'anniversario dell'indipendenza il presidente croato Mesic interviene in Parlamento. Il suo discorso non è celebrativo e contribuisce a riconoscere e ricordare alcuni "punti dolenti" del passato. E' subito polemica.
Come si presenta la rinascita dell'educazione religiosa nelle scuole della Bosnia-Erzegovina, l'assenza di una adeguata regolamentazione legislativa e le difficoltà dei giovani di diverse religioni in classi miste.
Il sindaco di Zagabria, Milan Bandic, multato per guida in stato d'ebbrezza. Ed il Paese si confronta sulle responsabilità dei pubblici ufficiali eletti.
L'integrazione europea non è un affare solo di governi e stati. E' una sfida che appartiene a tutte le forze sociali, perché è in gioco il futuro stesso di tutta l'Europa e del Mediterraneo.
Oggi si deve dimenticare e perdonare, proprio come Dio ci insegna. Lo stesso Dio in nome del quale in tutti questi anni difficili e violenti si uccideva, con grande facilità.
I vecchi schemi di miloseviciana memoria, la difficile ripresa politica ed economica, lo sfruttamento dei disagi sociali per coprire le inadempienze del potere. Branislav Canak si sofferma sui nodi irrisolti e sulle tensioni in atto in FRY.
La nostra corrispondente ci informa dei problemi che incontrano le ONG locali, soffermandosi sulla disputa, riguardante i finanziamenti, tra Radio Index e l'Associazione dei media elettronici indipendenti. Chiude il testo una nota informativa sul Centro per lo sviluppo del settore non-profit di Belgrado. Testo in inglese.
Dal nostro corrispondente da Skopje una rassegna delle questioni che rendono difficile in Macedonia l'implementazione di una pace di lunga durata. Testo in inglese.
Mihailo Antovic ripercorre la storia dei media in Serbia nell'ultimo decennio, evidenziando difficoltà che i mezzi di informazione hanno riscontrato nel dire la verità all'opinione pubblica. Testo in inglese.
Ada Sostaric intervista per l'Osservatorio i responsabili dell'Istituto idro-meteorologico della Serbia, e ci racconta la situazione ecologica del Danubio. Testo in inglese.
Ada Sostaric per L'osservatorio sui Balcani ha incontrato i rappresentanti della Balkan Enviromental Association. Nel testo (in inglese) ci spiega i progetti in corso e gli obiettivi dell'associazione.
Un'interessante panoramica sulla situazione ambientale in Serbia, con particolare riguardo ai disastri ambientali provocati dai bombardamenti della NATO nel 1999. Testo in lingua inglese.
La situazione media delle acque in Croazia non è molto differente da quella dei paesi che la circondano, e non ci sono condizioni problematiche particolarmente diverse da quelle dell'Italia, della Slovenia o dell'Ungheria. Chiaramente lo stato delle acque risente degli scarichi industriali scarsamente filtrati, ma il danno maggiore in assoluto proviene dai fiumi italiani come il Po o, in misura minore, l'Isonzo, e altri... Le industrie e ancor più l'agricultura della pianura padana si riversano infatti interamente nell'Adriatico, e colpiscono perciò anche le risorse marine croate. Quanto più aumenteranno il controllo e la protezione delle acque ''padane'', tanto più crescerà la qualità delle acque sulla costa croata.