Riportiamo le prime reazioni a caldo in Serbia sulla firma di ieri degli accordi che pongono fine alla Federazione Jugoslava. Una soluzione "ambigua" per i più, altri si mostrano timidamente ottimisti anche se non manca chi si scaglia contro gli accordi.
Dal Ministero dell'istruzione arriva una novità: oltre alle lingue tradizionalmente insegnate nelle scuole del paese verranno presto introdotti anche l'italiano e lo spagnolo. "Speriamo ogni cittadino arriverà a conoscere due lingue oltre alla sua".
La società di pubbliche relazioni Edelman ha pubblicato il secondo rapporto sulla credibilità delle ONG. Che in Europa superano le multinazionali più note. Positivo?
Nel 2002 il processo di privatizzazione subirà una forte accelerazione, confermano vari ministri. Ed il governo si prepara ad "arginare" la piaga dei licenziamenti che ne conseguiranno con alcune misure speciali.
Ennesimo tentativo di privatizzare il centro commerciale Sarajka nel centro di Sarajevo. Benetton dopo trattative iniziali sembrava essersi ritirata ma in questi giorni è ritornata in gioco.
Continuano le adesioni del mondo associativo italiano all'appello "L'Europa oltre i confini". Recentemente è stata l'associazione "Un Ponte per ..." ad esprimere il proprio sostegno all'iniziativa.
Pubblichiamo una traduzione dell'intervista che il settimanale di Sarajevo DANI ha fatto ad Alija Izetbegovic.
Di Senad Pecanin (DANI, Sarajevo 1 marzo 2002) Traduzione a cura di Nicole Corritore
La Bosnia Erzegovina dopo aver ricevuto il via libera per entrare nel Consiglio d'Europa si appresta a sottoscriverne la Convenzione sui diritti dell'uomo. I cittadini bosniaci potranno allora rivolgersi alla Corte europea per diritti umani.
Lo afferma il ministro degli esteri federale Goran Svilanovic: l'estradizione degli indiziati è l'unico paramentro sul quale si valuta la nostra volontà di collaborare con il Tribunale Internazionale, dobbiamo superare eventuali resistenze in questa direzione.
Un resoconto sulla realtà sociale della Macedonia che tiene conto dei dati concernenti l'alto tasso di disoccupazione che affligge il paese e gli umori sociali legati alla difficile vita quotidiana. (testo in inglese).
Intervista ad Alberto Bobbio, inviato del settimanale "Famiglia cristiana" nei Balcani. Una fitta trama di fonti locali non convenzionali. Durante i suoi viaggi ha inoltre incrociato più volte le rotte di volontari, operatori umanitari e pacifisti.
Lei serbo-bosniaca insegna bosniaco in una scuola di Brcko. "Le mie paure si sono mostrate infondate. I miei studenti hanno mostrato una totale mancanza di cattiveria, che purtroppo invece non manca agli adulti".
Il sindaco albanese di Presevo ed il premier Djindjic si incontrano e si dichiarano soddisfatti. Intanto oltre il "confine", in Kossovo, continuano le trattative per la partecipazione dei serbi al nuovo governo.
La crisi energetica in cui versa il paese allarma i rappresentanti del FMI. Ed intanto slitta, a causa della recente crisi governativa, l'inizio delle procedure di privatizzazione di Albtelecom.
Un gruppo di donne di Srebrenica hanno fatto causa ai responsabili ONU che non seppero impedire il massacro nella città bosniaca. "Non capiamo perché non debbano rispondere anch'essi di determinate responsabilità".
E' da poco on line il database ARCO. Contiene i primi dati di un'indagine avviata nel giugno 2001 dall'Osservatorio sui Balcani. E leggendoli bene emergono spunti interessanti.
In Macedonia si festeggia l'8 marzo. E' l'occasione per ribadire che molte sono le donne contro la guerra, e per questo scendono in piazza. Intanto a Skopje si reclama più spazio per le donne in politica.
Un intervento di Claudio Bazzocchi del Consorzio Italiano di Solidarietà. Che risultati sono stati raggiunti dall'interposizione nonviolenta nel contesto balcanico?
Per protestare contro un nuovo progetto di legge scendono in piazza veterani ed invalidi di guerra. Siamo sopravvissuti a Karadzic e ora è il nostro governo che rischia di ucciderci, affermano i più radicali.