Lo scorso 8 giugno parlamentari di Italia, Grecia e Slovenia si sono riuniti al Parlamento europeo per dare impulso al progetto di costituzione di una macroregione, lanciato lo scorso 5 maggio ad Ancona dagli aderenti all'Iniziativa Adriatico-Ionica
Fonte: Regione Marche
Dopo l'impegno assunto dagli otto ministri degli Esteri dei paesi aderenti all'Iniziativa Adriatico-Ionica (IAI) il 5 maggio scorso ad Ancona, si lavora a livello europeo per arrivare nel 2014 alla costituzione della macroregione Adriatico-Ionica. Lo scorso 8 giugno al Parlamento europeo si è tenuto un incontro sulla macroregione, promosso dal presidente della Commissione Affari Esteri, Gabriele Albertini, su iniziativa del sottosegretario del ministero Affari esteri italiano Alfredo Mantica, con parlamentari italiani, greci, sloveni. Un'azione del Parlamento europeo che secondo Mantica avrebbe "un grande valore politico e confermerebbe il sostegno che l'iniziativa ha nei territori e tra i cittadini interessati".
Mantica, che ha co-presieduto la riunione con il Segretario di Stato sloveno e con il ministro greco dell'Agricoltura, ha ricordato che la Regione del Baltico è nata dopo un'iniziativa del Parlamento di Strasburgo. E la macroregione Adriatico-Ionica, che rilancerebbe le prospettive dell'Europa sudorientale, per nascere ha bisogno secondo il sottosgretario Affari esteri di essere "corroborata dalla spinta della società civile, delle istituzioni e degli enti regionali e locali".
Sono intervenuti anche il ministro dell'Agricoltura greco Katerina Batzeli, il sottosegretario Affari esteri sloveno Dragoljuba Bencina e il presidente della Regione Marche Gian Mario Spacca. Obiettivo della riunione, portare a compimento la "filiera" istituzionale di promozione sinergica del progetto della macroregione da parte di Stati, parlamentari europei, presidenti di Regioni, ciascuno presso gli organismi europei di competenza.
"L'obiettivo principale - spiega Spacca nel suo intervento all'incontro - è quello di sostenere una strategia condivisa per istituire, nel 2014, la macroregione Adriatico-Ionica nell'Unione Europea". "La presenza delle Marche a questo incontro, vuole testimoniare che questo non è soltanto un obiettivo ed un interesse degli Stati nazionali" come espresso nella dichiarazione del 5 maggio sottoscritta ad Ancona dagli otto ministri degli Esteri dei paesi membri della IAI "ma anche delle comunità locali che sono legate da antichi rapporti di cultura, commercio e storia".
L'mpegno della Regione Marche, sede del Segretariato Permanente IAI, ha ricordato il presidente, è quello di sostenere ogni iniziativa per il rafforzamento del fianco sud d'Europa. "La nostra regione" prosegue - per storia e posizione geografica, si è sempre relazionata con l'area Balcanica. Un capitolo importante è quello che ha riguardato l'impegno della comunità regionale, in un grande slancio di solidarietà, per la ricostruzione di quei territori subito dopo la crisi dell'ex Jugoslavia. Tutti gli attori della nostra comunità ne sono stati, e ne sono ancora oggi, partecipi con progetti di collaborazione tra micro e piccole imprese, di politiche urbanistiche e sociali, di agricoltura, di turismo e di pesca, di erogazione di servizi pubblici e di rafforzamento delle istituzioni locali".
Nel 2000 è stato sottoscritto il "Trattato di Ancona", per gettare le fondamenta di una regione europea, individuando strategie interregionali condivise per creare un'area di più forte stabilità e sicurezza istituzionale, sociale, economica e finanziaria, in un quadrante caratterizzato da forte instabilità. "Sempre dieci anni fa" aggiunge Spacca - sono nati il Forum delle Camere di Commercio, il Forum delle Città dell'Adriatico e dello Ionio, il Forum delle università Adriatico Ioniche Uniadrion, l'Euroregione Adriatica che rappresentano un laboratorio permanente nel quale possono essere individuati progetti innovativi e soluzioni ai problemi comuni. La presenza di queste Reti ha consentito di sviluppare un forte consenso su tutte le più importanti problematiche: la protezione ed il mantenimento di un ambiente sostenibile, il miglioramento dell'accessibilità dell'area, l'avvio di uno sviluppo economico sociale equilibrato, la sicurezza dell'intero bacino, la protezione civile".
Soluzioni sono state trovate in conseguenza di un nuovo modo di affrontare problemi: è il caso del "Protocollo di cooperazione tra le Piccole e Medie Imprese", sottoscritto a Verona l'11 febbraio 2010, tra i ministri e vice-ministri dell'Economia, del Commercio e del Commercio Internazionale degli stati membri dello IAI e con un forte impegno delle Regioni (con le Marche ancora in prima fila) e del Forum delle Camere di Commercio.
Il secondo protocollo, sottoscritto alla fine di maggio dai Ministri competenti degli otto stati, riguarda l'agricoltura ed un terzo protocollo relativo al turismo è in dirittura finale. "I risultati ottenuti in questi dieci anni" conclude Spacca - possono essere considerati soddisfacenti, ma dobbiamo continuare ad operare con rinnovato impegno per assicurare una duratura crescita in un quadro di stabilità. Per questi motivi ora puntiamo con decisione al riconoscimento di una strategia europea per la macroregione Adriatico-Ionica, sul modello del Baltico, in un sistema caratterizzato da comuni tratti storici, economici, culturali e da importanti iniziative di integrazione. Insieme ce la possiamo fare nel 2014".