Monitorare l'ambiente nei siti inquinati dei Balcani e avviare programmi di risanamento, prevenzione e riqualificazione, è lo scopo della linea di intervento 'Ambiente e Sviluppo sostenibile' del Programma quadro di cooperazione regionale con i Balcani. Nel recente convegno di Matera sono stati presentati i risultati ottenuti in Serbia, Bosnia e Albania e si è discusso dei futuri sviluppi
Fonte: Regione Basilicata
"Il Monitoraggio Ambientale dei Siti industriali Inquinati" è il tema del convegno che si è tenuto lo scorso 18 novembre a Matera nell’ambito degli Accordi di “Programma Quadro di Cooperazione Regionale con la Sponda Sud del Mediterraneo e dei Balcani Occidentali - Linea di intervento Ambiente e Sviluppo sostenibile”.
L’evento è stato organizzato dalla Regione Basilicata, Dipartimento Attività Produttive, Politiche dell’Impresa ed Innovazione Tecnologica e Dipartimento Ambiente, in collaborazione con la Regione Piemonte, all'interno del Progetto Integrato PRIMA "Monitoraggio ambientale in aree ad elevata criticità, assistenza tecnica per l’elaborazione di piani e programmi per la tutela, la salvaguardia ed il miglioramento di risorse naturali in siti inquinati".
Il Programma di cooperazione è finanziato dal ministero per lo Sviluppo Economico ed è promosso dal ministero degli Esteri per la creazione di partenariati territoriali interregionali con i paesi della sponda Sud del Mediterraneo e dei Balcani.
Il progetto “Prima”, del valore di 1 milione di euro, è stato illustrato nella sessione mattutina del convegno. Prevede la cooperazione tra le Regioni italiane ed istituzioni serbe e bosniache per la realizzazione di indagini e caratterizzazioni ambientali in aree ad elevata criticità volte all’elaborazione di master plan per la tutela, la salvaguardia ed il miglioramento della gestione delle risorse naturali provenienti da siti inquinati. Il Progetto opera in 4 aree geografiche specifiche con i seguenti sottoprogetti: Hydrozen, che prevede il censimento e la caratterizzazione delle criticità ambientali incidenti sulle risorse idriche e sostegno alla definizione di una strategia di gestione delle acque reflue della Città di Zenica (Bosnia Erzegovina); PANGREEN, per il recupero e la riqualificazione e l'ampliamento di un parco verde storico nel centro della città di Pančevo (Serbia); CAB, per la caratterizzazione e la progettazione preliminare per la bonifica del sito industriale FKS Kablova di Jagodina (Serbia); MRAIN, dedicato al monitoraggio e risanamento di aree inquinate destinate all’approvvigionamento idro-potabile di Niš (Serbia).
Le Regioni italiane coordinate dalla Regione Basilicata nell’ambito della "Linea di intervento Ambiente e Sviluppo Sostenibile" sono Sicilia, Calabria, Piemonte, Sardegna, Emilia Romagna, Puglia, Veneto, Abruzzo, Campania. Gli enti esecutori impegnati nella realizzazione delle attività sono organismi e centri di ricerca specializzati nella tutela dell’ambiente, nella gestione delle acque e nel risanamento ambientale.
Gli enti attuatori della Regione Basilicata sono il Dipartimento Ambiente e Territorio, il consorzio Tern (Tecnologia per le osservazioni della Terra e i rischi naturali), il Dipartimento Ditec (Dipartimento tecnico economico per la gestione del territorio agricolo e forestale) dell'Università di Basilicata, l’Ato (Autorità d’ambito territoriale ottimale).
Durante la sessione pomeridiana del convegno, un Focus di approfondimento della gestione dei siti inquinati, coordinata dal direttore generale del Dipartimento Ambiente Donato Viggiano, la discussione è stata incentrata su nuove proposte di collaborazione con i paesi Balcani, nell'ambito del monitoraggio ambientale, in vista delle possibilità di finanziamento offerte dai Programmi Comunitari IPA e South East Europe.
All’evento hanno partecipato partner italiani e stranieri provenienti da Bosnia Erzegovina e Serbia, oltre a rappresentanti delle Autorità di Gestione di entrambi i Programmi e del ministero per l'Ambiente della Repubblica di Serbia.