Il 27 gennaio si commemora la "Giornata della memoria". Ecco il senso dell'uscita in questi giorni del libro blingue, italiano-albanese, che raccoglie fonti documentarie sulla storia degli ebrei in Albania, realizzato con il progetto INTERREG "BiblioDoc-Inn"
Fonte: Regione Puglia
Ricordare la tragedia della Shoah e assicurarne la memoria come monito indelebile per le nuove generazioni. Nasce con questi obiettivi la "Giornata della Memoria", istituita dal Parlamento italiano (con una legge del 20 luglio 2000), commemorata in molti altri paesi dell'Unione Europea e, da quest'anno, diventata ricorrenza di rilevanza mondiale grazie ad una iniziativa dello stato di Israele.
La data, naturalmente, non è stata scelta a caso: il 27 gennaio, infatti, ricorre l'anniversario dell'abbattimento dei cancelli di Auschwitz, momento in cui il mondo ebbe piena consapevolezza dell'orrore dei campi di sterminio nazisti.
Nell'ambito delle diverse iniziative organizzate in tutta la Regione Puglia in questi giorni, si inscrive anche l'uscita del libro "Gli Ebrei in Albania" ( Ed. Progedit ) curato da Nevila Nika e Liliana Vorspi, rispettivamente direttrice e archivista dell'Archivio centrale di Stato di Tirana. L'edizione è bilingue, in italiano e in albanese, e il testo è realizzato nell'ambito del progetto BiblioDoc-Inn di iniziativa comunitaria Interreg III A 2000-2006.
Nell'ambito della ricerca sui rapporti tra la Puglia e l'Albania, l'Istituto pugliese per la storia dell'antifascismo e dell'Italia contemporanea, la Fondazione Gramsci di Puglia, unitamente all'Archivio centrale di Stato di Tirana, hanno promosso la raccolta di fonti documentarie sulla storia degli ebrei in Albania. La loro vicenda, nel corso degli anni '30-40 del Novecento, si differenzia da quella del resto d'Europa. La ricerca storiografica, che non aveva concentrato la sua attenzione sulla eccezionalità degli eventi relativi alla situazione albanese, può avvalersi ora di un prezioso strumento di lavoro.
Il catalogo dei documenti conservati nell'Archivio centrale di Stato di Tirana consente ulteriori e importanti approfondimenti sulla politica antisemita del regime fascista in Albania, sulla condotta dei militari italiani e tedeschi durante la guerra e sul contributo degli ebrei di diverse nazionalità alla resistenza albanese contro il nazismo. La guida comprende documenti che coprono un arco di tre secoli ed è il risultato di un lavoro condotto su oltre cinquecentomila schede. All'interno di questa documentazione è di grande interesse la parte relativa alle relazioni italo-albanesi e in particolare il ruolo svolto dopo l'8 settembre 1943 dal Circolo democratico "Giuseppe Garibaldi" che curò il rimpatrio degli italiani e degli ebrei a prescindere dalla loro nazionalità.
La guida è il primo risultato di un progetto più ampio sulle relazioni italo-albanesi che prevede la costituzione di un centro di documentazione presso la Teca del Mediterraneo - Biblioteca Multimediale del Consiglio Regionale della Puglia e presso l'Archivio Centrale di Stato di Tirana, l'organizzazione di una mostra e la pubblicazione di raccolte di documenti sulle vicende dei militari e civili italiani in Albania dopo l'Armistizio.