Un lungo percorso di discussione dal basso ha portato alla definizione della Carta di Trento. Necessaria ora la sua promozione, auspicando che i contenuti possano tradursi nel testo di riforma della Legge 49
Fonte: Unimondo
Elaborazione di Osservatorio sui Balcani
"È la terza legislatura che fallisce il tentativo di riformare la legge 49 sulla "cooperazione allo sviluppo". Ogni volta che un nuovo governo ci prova, cade.": Inizia così Fabio Pipinato, Fondazione Fontana Onlus, in un articolo pubblicato da BalcaniCooperazione lo scorso 22 febbraio 2008.
Pipinato spiegò come era dunque nata, in quei giorni, la volontà dal basso di elaborare e divulgare un documento che desse un contributo di pensiero originale a sostegno sia di un nuovo "modus operandi" che ci riguarda tutti che di una nuova legge sulla Cooperazione internazionale.
Attraverso un percorso condiviso nell'ambito dell'associazionismo, non solo trentino, nacque la "Carta di Trento". Il documento rappresenta un tentativo di rilettura del tempo presente per ripensare assieme, nei suoi aspetti essenziali ed identitari - al di là della contingenza normativa e dell'esigenza di una nuova legge in materia - la "cooperazione allo sviluppo".
Si ì tentato, dunque, di delineare alcuni tratti che sono parsi fondamentali per dare forma alla "cooperazione che vorremmo": ad una nuova visione e ad una nuova pratica della cooperazione. Tratti i cui promotori della Carta di Trento si augurano la traduzione nella nuova normativa italiana.
Metodologicamente, il testo che segue è l'esito di un'elaborazione comune, avvenuta tra attori di cooperazione internazionale impegnati a diverso titolo nell'attività di solidarietà internazionale.
I punti cardine della Carta:
1. LEGGERE IL PRESENTE: una cooperazione che rifletta ed agisca.
2. RIGUADAGNARE IL MONDO: una cooperazione dialogica e non autoreferenziale.
3. INVESTIRE NEL CAPITALE: umano e sociale.
4. LA COMUNITÀ AL CENTRO: una cooperazione di qualità, svincolata dall'economicismo.
5. I DIRITTI NELLA RESPONSABILITÀ: oltre la logica dei bisogni.
6. ENTRARE IN RELAZIONE: una cooperazione oltre l'emergenza e accanto ai conflitti.
7. COOPERARE AL PLURALE: riconoscere il pluriverso degli attori e delle forme.
8. OLTRE LA RETE: costruire visioni d'insieme nel fare cooperazione.
9. GUARDANDO AL FUTURO: una cooperazione sostenibile e responsabile
10. IL SENSO DEL LIMITE: una cooperazione sperimentale, fallibile, partecipata.
Per aderire al progetto e promuovere la "Carta di Trento" nel proprio territorio si devono contattare i promotori al seguente indirizzo:
e-mail:cooperazione@unimondo.org