Saldare il mondo del volontariato e della cooperazione solidale con quello della finanza e dell'internazionalizzazione economica per aiutare l'area balcanica a svilupparsi in maniera sostenibile. Questa la proposta emersa oggi dal convegno "L'Europa di mezzo. Idee e buone pratiche per un'integrazione sostenibile del sud-est europeo" concluso oggi a Trento ed organizzato dall'Osservatorio sui Balcani e dalla Regione Trentino Alto Adige
Fonte: Regione Trentino Alto Adige
Una proposta accolta dal Vicepresidente della Regione Lorenzo Dellai che, intervenendo ai lavori, ha auspicato la possibilità di arrivare ad una sorta di "carta dei principi" da proporre al sistema delle imprese trentine che intervengono nelle aeree in via di sviluppo come quella balcanica. Si tratterebbe, ha precisato Dellai, di una guida di carattere etico che fissi regole e comportamenti finalizzati a costruire uno sviluppo di qualità. E' la strada su cui lavorare, ha precisato il Vicepresidente della Regione, ricordando che la sfida attorno alla necessità di coniugare il profit con il no profit è oggi di grande attualità, perché si ha la percezione che la cooperazione allo sviluppo e l'internazionalizzazione economica siano due termini che debbano necessariamente confrontarsi e che andranno a convergere. In Trentino, ha detto Dellai, c'è da sempre questa tendenza a guardare ai temi internazionali e alle molte spinte di carattere etico si sono aggiunte anche le capacità scientifiche e di analisi delle situazioni. Oggi, ha proseguito, occorre mettere in rete tutte le risorse a cominciare dalle stesse strutture dell'amministrazione pubblica che non possono pensare in maniera separata, ma che sono chiamate ad uno sforzo di unità. Un altro obiettivo importante, ha concluso Dellai, è quello della formazione, sulla quale il Trentino vuole puntare per alimentare la propria rete di volontariato.
Di valori etici applicati alla finanza ha parlato anche l'Amministratore delegato di Unicredito Alessandro Profumo che ha sottolineato come un'impresa non possa sopravvivere se non genera valori e se non ottiene una sorta di legittimazione sociale. Senza questo, ha precisato Profumo, un'impresa è destinata a scomparire. C'è quindi la necessita di attivare rapporti sociali sostenibili con le componenti locali e per questo il gruppo Unicredito, che opera in 20 Paesi ed in particolare nell'area balcanica, sta pensando ad una "carta dell'integrità" come strumento operativo e professionale per creare in tutti i Paesi in cui il gruppo opera un sistema di valori forte e condiviso che tenga in considerazione anche i differenti standard etici presenti in ogni paese. E' un tema fondamentale, ha concluso Profumo che ha parlato di rischio "reputazionale" per le imprese, evidenziando che un'offesa alla reputazione di un'impresa che avviene in un paese straniero può metterla in crisi dappertutto.