Denuncia Marelli, dell'Associazione ONG italiane, che nel Dpef si assiste ad una battuta di arresto. L'incremento di fondi alla Cooperazione allo sviluppo per il 2007, non viene mantenuto per l'anno 2008
Fonte: Il Velino
Una finanziaria a due facce è quella che ha presentato il governo venerdì scorso in Consiglio dei ministri per la Cooperazione allo sviluppo. Se da una parte nel decreto legge si registrano ulteriori finanziamenti per il 2007 per quasi un miliardo di euro, dall'altra, leggendo il testo della Finanziaria 2008 - e i dati presenti nella tabella C che assegna i fondi alla Cooperazione allo sviluppo - si resta con l'amaro in bocca. L'ulteriore iniezione di fondi per l'anno in corso porta il rapporto Aps/Pil al 30 per mille, quasi in linea con lo 0,33 per cento necessario per il raggiungimento degli obiettivi presi dall'Italia in ambito internazionale. Ma la decisione di non sostenere questo incremento anche nel 2008 - inserendo solo 100 milioni in più in tabella C e portando così le risorse a 740 milioni di euro - pone non poche preoccupazioni agli operatori del settore, e in parte anche a chi, nella maggioranza di governo, aveva salutato positivamente il Dpef.
Il documento di programmazione economica e finanziaria in luglio, ricordiamo, aveva promesso un incremento dei fondi di Aiuto allo sviluppo - banche e fondi internazionali compresi - per 1.700 milioni di euro, dei quali circa 365 sarebbero stati inseriti in tabella C. Sergio Marelli, presidente dell'associazione che raggruppa oltre 160 Organizzazioni non governative, già nei giorni scorsi aveva apprezzato l'incremento per il 2007, ma aveva espresso anche il suo disappunto per la nuova "battuta di arresto" per le promesse non mantenute sui fondi del 2008.
"Un passo indietro - secondo Marelli - fatto dall'esecutivo", che rischia di mettere a repentaglio "la reputazione internazionale acquisita con le scelte e le azioni operate in altri campi della politica internazionale". "La prospettiva del futuro è vicina al 'nulla'", ha spiegato oggi al VELINO lo stesso Marelli. Per il presidente dell'associazione delle Ong "ci sono due dati che stridono: il Consiglio dei ministri ha varato un Dpef solo pochi mesi fa che prometteva 1.700 milioni di euro in più e che si sono poi tradotti da lì a poco in un aumento di solo cento milioni. Secondo dato è che la storia dei 'debiti arretrati del governo Berlusconi' era già nota, si sapeva cioè già prima delle promesse fatte in campagna elettorale e prima che il documento di programmazione economica fosse scritto in luglio". Dunque, sembra dire Marelli, non giustifica la riduzione delle risorse. Ad ogni modo con questi fondi il raggiungimento degli obiettivi internazionali per il 2008 non appare possibile.
Da parte del viceministro degli Esteri con delega alla Cooperazione allo sviluppo, Patrizia Sentinelli, non si registrano reazioni. Tommaso Padoa-Schioppa ieri mattina in Senato ha voluto premiare l'azione dell'esecutivo, sottolineando come, verso la prevenzione delle malattie siano stati stanziati, nel 2007, ulteriori 500 milioni di euro: "Il governo è fiero di assolvere questo dovere etico e politico e spera - ha proseguito il ministro delle Finanze - di ulteriormente incrementare il contributo, nel rispetto di un uso particolarmente attento e oculato delle risorse pubbliche a ciò destinate". (Raimondo Deriu)