Grazie ad un progetto condiviso tra Caritas di Belluno-Feltre e Caritas Georgia, nel 2007 viene realizzato un caseificio presso la Malga Vani nel villaggio di Khizabavra. Oggi, una parte di questo formaggio viene distribuito nelle mense della Caritas a Tbilisi, una parte venduto in negozi specializzati della capitale georgiana. Un formaggio di qualità che ha ottenuto il riconoscimento del ministero dell’Agricoltura della Georgia, annoverandolo tra i formaggi più importanti del paese
Fonte: Caritas Belluno Feltre - Caritas Georgia - Rivista Missioni Consolata
Elaborazione di Osservatorio Balcani e Caucaso
Il Javakheti è un altopiano che si estende dal confine armeno-turco fino alla valle del Mtkvari, il principale corso d’acqua della Georgia. Il fiume scorre in un ampio corridoio inciso nell’altopiano, le cui pareti, le coste dei monti, salgono dapprima assai ripide per poi bruscamente distendersi in ampie praterie. La strada che porta a Khizabavra sale erta fino a raggiungere il limite di questa balza da dove la vista si spalanca sul pianoro, in fondo al quale si scorge il borgo raccolto intorno alla chiesa. Qui gli abitanti sono georgiani, ma se si sale ancora, addentrandosi nell’altipiano, s’incontrano villaggi interamente armeni.
E' qui che nel 2007 è partita l’attività di produzione del formaggio in Malga Vani con il progetto di costruzione di un caseificio cofinanziato con risorse della Caritas Diocesana di Belluno Feltre, della Caritas Georgia, della Fondazione Cariverona, del GAL Alto Bellunese e della Regione Veneto con il Settore Veterinario dell’ULSS di Feltre.
Il tutto è nato nel 2002, durante una visita in Georgia organizzata dal Gal (Gruppo azione locale) Alto Bellunese che aveva incontrato lo staff della Caritas Georgia, fortemente impegnata nelle attività di assistenza alle fasce sociali più deboli e nella creazione di posti di lavoro. L’iniziativa di realizzare il centro di produzione casearia era stato sollecitato dagli abitanti di una delle poche parrocchie cattoliche presenti sul territorio di quel paese che è localizzata nel villaggio di Khizabavra. Il finanziamento dell’iniziativa da parte della Fondazione Cariverona ha permesso di partire immediatamente con i lavori nella primavera del 2006 e di arrivare nel 2007 all’avvio della produzione. L'attività di cooperazione è poi continuata e ha portato ad alcuni interessanti risultati tecnici in termini di qualità e tipologia dei formaggi prodotti ed economici come creazione di nuovi posti di lavoro in un’area rurale lontana dalla grande città.
Il formaggio caucasico chiamato “Pendir” viene prodotto dal latte di una mandria di circa 40 vacche, presso la Malga Vani situata a 2.000 metri di altitudine gestita da alcune famiglie del villaggio di Khizabavra. Il formaggio prodotto viene oggi donato in primis alla Caritas Georgia per rifornire la propria mensa a Tbilisi, in cui distribuisce fino a 700 pasti al giorno. Nel corso dell’ultima stagione vegetativa, sono stati prodotti quasi 50 quintali di formaggio, che sono stati commercializzati sul mercato locale e della città di Tiblisi spuntando prezzi quasi doppi rispetto alle quotazioni del formaggio di tipo locale.
“Il formaggio che abbiano prodotto lo scorso anno”, dice Padre Pawel Dyl che segue questo progetto in Georgia “lo abbiamo utilizzato in gran parte per le persone povere e per i profughi che ci siamo ritrovati ad assistere dopo la guerra, una parte siamo riusciti a proporlo ad alcuni negozi specializzati di Tiblisi. Le difficoltà che abbiamo sono tuttavia immense soprattutto dopo la guerra che ha creato povertà e migliaia di profughi, ma crediamo che questa esperienza sia da mantenere e seguire con determinazione in maniera da fornire alle popolazioni locali strumenti e metodi per creare una piccola impresa per dare loro anche una prospettiva economica per il futuro”.
Nei primi mesi del 2010 la novità è stata la realizzazione di una piccola centralina idroelettrica finanziata con i fondi della Caritas diocesana di Belluno Feltre, che ha la funzione di fornire l’energia rinnovabile alle strutture di Malga Vani. L’energia è disponibile per la lavorazione del formaggio, per il riscaldamento dell’acqua sanitaria destinata ai servizi igienici e alle docce per il personale di malga. “Con l’energia elettrica la vita delle persone della malga è completamente cambiata - dice Battista Attori esperto casaro che oramai da tre anni si dedica alla formazione tecnica degli operatori della malga cercando di trasmettere i segreti per fare un buon formaggio - avere a disposizione l’acqua calda i servizi igienici, concorre migliorare la qualità delle produzioni casearie realizzate nella malga e soprattutto le condizioni di vita della gente locale”.
Nel''estate del 2010 è stato avviato un secondo progetto finalizzato al miglioramento della qualità del formaggio prodotto in malga. La fienagione che viene praticata nella Malga Vani è basata sullo sfalcio tardivo dell’erba, verso metà - fine di agosto quando lo stato vegetativo delle piante è oramai in avanzata maturazione e le sostanze nutritive ivi contenute vanno drasticamente a diminuire. Ecco che una fienagione più attenta potrà portare al milgioramento del prodotto finale. Poiché la malga ha come indirizzo produttivo prevalente quello della produzione di latte, è infatti molto importante prestare attenzione alla dieta che viene somministrata agli animali soprattutto nelle fasi delicate della loro vita produttiva e riproduttiva.
Il formaggio di Malga Vani ha potuto ottenere anche il riconoscimento del Ministero dell’Agricoltura della Georgia che lo ha annoverato tra i formaggi più importanti del paese. Una brochure preparata dallo stesso Ministero è stata pubblicata in occasione di alcune mostre mercato a cui hanno partecipato i produttori di Malga Vani. Questo fatto ha consolidato la fiducia dei malgari locali e ha dato visibilità e nuovi spazi di mercato al formaggio di Vani.
Si sono in questa maniera concretizzati due dei principali obbiettivi del progetto iniziale cioè quello della creazione di occupazione e reddito e quello del contenimento dello spopolamento delle aree rurali più periferiche della montagna georgiana. Nel futuro il progetto prevede altre azioni per ampliare il numero di animali allevati e il quantitativo di formaggio prodotto per dare nuovi impulsi e stimoli agli abitanti del villaggio di Khizabavra.
Per informazioni sul progetto:
Dr. Agr. Giuseppe Pellegrini
Cooperatore Caritas Belluno Feltre
e-mail: bepogobo@alice.it
web: www.caritas.diocesi.it