Il progetto presentato giorni fa a Sarajevo prevede interventi nella municipalità bosniaca di Breza nell'ambito di una relazione quasi decennale con la città di Torino
Fonte: Cooperazione Italiana allo Sviluppo in Bosnia Erzegovina
Lo scorso 4 giugno, alla presenza del Direttore dell'UTL di Sarajevo Aldo Sicignano e delle Autorità locali e cantonali, si è tenuto a Breza nella rinnovata sala del Consiglio Comunale, la cerimonia di apertura del progetto "Breza Cooperazione e Sviluppo: supporto alle iniziative locali per la ricostruzione e lo sviluppo".
Il progetto, implementato dalle torinese ONg Re.Te. e dalla ONG CESVI di Bergamo e finanziato dal Ministero degli Affari Esteri Italiano, va a sostenere e ulteriormente rafforzare le numerose iniziative già realizzate nella cittadina bosniaca sin dal 1998 tramite azioni di cooperazione decentrata.
"I molteplici settori di intervento del progetto (educazione, microcredito, agricoltura, trattamento dell'acqua potabile e dei rifiuti solidi urbani, genere e giovani) - ha affermato il capo-progetto Enrico Da Vià dell'OnG Re.Te. - coinvolgono in prima persona i cittadini, le associazioni di Breza e la municipalità bosniaca in un processo partecipato di sviluppo locale".
"L'obiettivo - ha aggiunto la cooperante per i settori agricoltura, micro-credito e giovani Federica Badocco dell'ONG CESVI - è che il progetto abbia anche un impatto a livello cantonale, federale e nazionale, in quanto potrebbe risultare un'esperienza pilota da replicare in altre municipalità del paese".
"La Cooperazione Italiana appoggia con convinzione il progetto portato avanti da CESVI e Re.Te. sul territorio di Breza - ha affermato Aldo Sicignano, direttore di Cooperazione Italiana allo Sviluppo in Bosnia Erzegovina - un proseguimento naturale del lavoro delle ONG iniziato anni fa. Il progetto di supporto alle iniziative locali per la ricostruzione e lo sviluppo è una conferma e un rilancio dell'impegno dell'Italia a cooperare e sostenere la società civile bosniaca".
Le due ONG operano da lungo tempo in Bosnia-Erzegovina, sia con progetti di ricostruzione e riabilitazione finanziati dall'UE tramite ECHO e di sviluppo finanziati dal Ministero degli Affari Esteri Italiano (CESVI), sia in collaborazione con agenzie delle Nazioni Unite ed Enti locali italiani (Re.Te.).