E' in Trentino in questi giorni "Fenomena", gruppo informale di donne di Kraljevo. Ha incontrato, tra gli altri, Iva Berasi, Assessore alla Solidarietà internazionale, pari opportunità, sport ed emigrazione
Fonte: Provincia Autonoma di Trento
Si chiama "Fenomena", ed è un gruppo informale di donne, attiviste di diverse organizzazioni locali come Donne in Nero, Centro antitraffici, ma anche studentesse, professoresse, lavoratrici, attivo dal 2003, nato con l'obiettivo di migliorare la qualità della vita delle donne di Kraljevo (Serbia), promuovendone l'istruzione e l'informazione, compiere ricerche sulla posizione delle donne nella società e sul rispetto dei diritti umani delle donne e nuovi programmi e servizi pensati specialmente per loro. Oggi alcune esponenti del gruppo si sono incontrate, assieme ad altre donne serbe di una associazione di genitori di bambini e giovani con ritardi mentali, con l'assessore alla solidarietà internazionale, pari opportunità, sport ed emigrazione Iva Berasi, un incontro che ha costituito una tappa della visita che le donne delle due associazioni di Kraljevo stanno compiendo in questi giorni in Trentino incontrando varie realtà locali.
Durante l'incontro con l'assessore Berasi si è discusso dei progetti che, con il sostegno della Provincia autonoma di Trento, il Tavolo Trentino con la Serbia sta portando avanti a Kraljevo con l'obiettivo generale la sensibilizzazione e la presa di coscienza sulle tematiche di genere ed una più equa affermazione dei bisogni degli uomini e delle donne di Kraljevo nonché del progetto "Trasformare il silenzio in parole, le parole in azioni" (vedi scheda) volto a favorire la creazione di consultori famigliari e per adolescenti, una linea telefonica antiviolenza e la formazione agli operatori di polizia.
Si è discusso anche della realtà delle donne in Serbia, dove tra l'altro si sta avviando, promosso dal Movimento europeo dei popoli e con l'appoggio di un giornale, la nascita di un "governo ombra" delle donne. In Trentino, le donne di Fenomena hanno avuto l'occasione di parlare con gli operatori ed i responsabili di varie associazioni ed enti (Centro Antiviolenza di Trento, Anffas, Servizi sociali, Cooperazione, Consultori di Rovereto e Trento, Commissione provinciale per le Pari opportunità. Si è parlato anche delle difficoltà che hanno caratterizzato il lavoro di quest'ultima e - come ha sottolineato l'assessore Berasi - dell'importanza di contare su un organismo realmente rappresentativo, in termini di età, professione e condizione sociale, del mondo femminile trentino capace di stimolare il governo provinciale nell'attivare servizi specificamente rivolti alle donne e alle famiglie.
Incontri utili alle rappresentanti delle due associazioni serbe per comprendere come orientare, anche partendo dalle difficoltà evidenziate, la propria azione a Kraljevo, dove non esiste, come del resto in tutta la Serbia, alcun organismo istituzionale rappresentativo delle donne.
Il progetto "Trasformare il silenzio in parole, le parole in azioni"
Il progetto è stato ideato dal gruppo informale Fenomena, già coinvolto nella gestione e partecipazione dei progetti 2003 e 2005 sul genere. Il progetto è poi stato rielaborato insieme al Tavolo trentino con la Serbia ed è sostenuto dalla Provincia autonoma di Trento. Il progetto si svolge nella Municipalità di Kraljevo, Unione Serbia Montenegro, nell'ambito del programma di relazione comunitaria tra il Trentino e Kraljevo promosso dal Tavolo trentino con la Serbia a partire dal 2002.
La città ha vissuto negli anni '90 un drastico abbassamento delle condizioni di vita generali della popolazione nel suo complesso, come conseguenza della grave paralisi economica che ha colpito l'intera Serbia e che nelle aree del centro e del Sud ha assunto una dimensione ancor più consistente anche a causa del forte afflusso di profughi (a Kraljevo 30.000 su una popolazione di 100.000 abitanti). Ciò ha avuto un'immediata ricaduta negativa sulle fasce più deboli della popolazioni, prima di tutto sulle condizioni di vita delle donne in particolare relativamente alla violenza domestica in una società già fortemente tradizionale e patriarcale. I servizi sociali sono ancora in via di definizione, e servizi specifici di consultorio famigliare e per giovani a Kraljevo non sono al momento attivi. A Kraljevo non sono al momento presenti nemmeno servizi in questo ambito resi da associazioni private - come in altre città della Serbia - in sostituzione o completamento del servizio pubblico.
La situazione della donna in Serbia è pesantemente influenzata da una diffusa cultura patriarcale e questo soprattutto all'interno della famiglia. Nonostante inoltre le donne ricoprano cariche pubbliche e incarichi direttivi, anche nella sfera sociale la discriminazione e gli effetti della diffusa cultura patriarcale sono diffusi. La figura della donna come oggetto passivo di violenza, senza il riconoscimento del suo valore come soggetto attivo e contribuente alla ricchezza della società, è ancora un concetto ampiamente diffuso.
In Serbia famose sono le attività delle Donne in Nero e di altri gruppi attivi e sensibili sulle tematiche di genere, ma a Kraljevo questa sensibilità sembra essere ancora limitata, forse anche scontando quella marginalizzazione dalla capitale che per quanto riguarda l'elaborazione e la prassi di comportamenti progressisti pervade un po' tutti gli ambiti sociali. L'estremo attivismo di gruppi come le Donne in Nero o lo stesso centro Antiviolenza di Belgrado che in Serbia e in tutti i Balcani e anche in Europa hanno affermato la loro voce e tanto hanno elaborato questi temi, a Kraljevo è giunto poco. Basti citare il recente articolo dell'importante periodico Blic (13 febbraio 2006), che sulla base di considerazioni di giudici e agenti di polizia titola: "Gli uomini più aggressivi sono a Kraljevo".
Secondo i dati delle associazioni femminili, in Serbia e Montenegro una donna su tre sperimenta qualche forma di violenza nel corso della vita. Il 95 per cento dei casi di violenza avviene all'interno della famiglia, nell'80 per cento dei casi il perpetuatore di violenza è il marito o l'ex marito, nel 5 per cento il padre o il figlio della vittima. Un terzo delle donne vittime di violenza è stato minacciato di morte. Solo una donna su quattro denuncia le violenze subite.
I servizi offerti dallo Stato sono pochi e limitati. Negli ultimi due anni sono stati fatti dei cambiamenti nel campo della salute riproduttiva all'interno del centro municipale di salute e a livello nazionale per quanto riguarda la violenza domestica. La popolazione femminile tra i 15 e 49 anni- nella Municipalità di Kraljevo nel censimento 2002 era pari a 29.177, i giovani tra 15-27 anni 21.194.
Il progetto prevede tre micro aree di intervento relative rispettivamente all'educazione sessuale per gli adolescenti, alla attività di consultorio materno infantile, e alla attività antiviolenza tramite linea SOS, promozione della legge sulla famiglia e formazione agli ufficiali di polizia. Il progetto intende anche porsi come momento avanzato di implementazione della nuova legge sulla famiglia, approvata nella seconda metà del 2005 e che prevede - tra l'altro - la trasformazione della violenza sulla donna in reato penale e altre misure atte alla difesa della donna. Quasi tutte queste attività verranno promosse per la prima volta a Kraljevo e quindi il progetto ha la valenza di progetto pilota.