Deciso dal Parlamento europeo il programma d'azione Erasmus Mundus 2009-2013, per il miglioramento dell'istruzione superiore e la promozione interculturale con i paesi terzi compresi i Balcani
Fonte: Cooperazione Internazionale
Lo scorso 19 dicembre è stato pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale dell'Unione europea (serie L 340 ) il testo della Decisione del 16 dicembre 2008 del Parlamento europeo e del Consiglio con cui si istituisce un programma d'azione comunitaria per il miglioramento della qualità nell'istruzione superiore e la promozione della comprensione interculturale mediante la cooperazione con i paesi terzi (Erasmus Mundus) (2009-2013).
Il Programma Erasmus Mundus mira a promuovere l'istruzione superiore europea, contribuire ad ampliare e migliorare le prospettive di carriera degli studenti e favorire la comprensione interculturale tramite la cooperazione con i paesi terzi, in linea con gli obiettivi della politica estera dell'Unione per contribuire allo sviluppo sostenibile dei paesi terzi nel settore dell'istruzione superiore.
Per la realizzazione di tali obiettivi sono previste tre tipologie di azioni:
- Azione 1: programmi comuni Erasmus Mundus (master e dottorati) di eccellente qualità accademica, incluso un regime di borse di studio;
- Azione 2: partenariato Erasmus Mundus tra istituti di istruzione superiore europei e di paesi terzi, quale base per la cooperazione strutturata, gli scambi e la mobilità a tutti i livelli di istruzione superiore, incluso un regime di borse di studio;
- Azione 3: promozione dell'istruzione superiore europea attraverso misure che rafforzano l'attrattiva dei paesi europei in quanto meta educativa e centro di eccellenza mondiale.
Il Programma è aperto alla partecipazione dei paesi EFTA membri del SEE, ai paesi candidati dotati di una strategia di preadesione, ai paesi dei Balcani occidentali (conformemente ai principi generali nonché ai termini e alle condizioni generali previsti dagli accordi quadro conclusi con tali paesi riguardo alla loro partecipazione ai programmi comunitari e alla Confederazione svizzera (a condizione che con tale paese sia stato concluso un accordo bilaterale che ne prevede la partecipazione).