Le trasformazioni in atto in una regione che ha nell'integrazione e collaborazione tra i paesi ex-jugoslavi le opportunità per la rinascita sociale ed economica. E' il tema del convegno organizzato da Ipsia, il prossimo 26 gennaio. Tra i relatori Tim Judah - del settimanale The Economist e Refik Hodžić - dell'International Center for Transitional Justice. L'iscrizione ai seminari pomeridiani è obbligatoria
Fonte: Ipsia Milano
Elaborazione di Osservatorio Balcani e Caucaso
Dalla Jugoslavia alla "Jugosfera". Le trasformazioni in atto di una regione che ha nell'integrazione e collaborazione tra i paesi ex-jugoslavi le opportunità per la sua rinascita sociale ed economica.
A confrontarsi con le speranze e le contraddizioni di questo percorso sarà il convegno “Finestre balcaniche: sguardi tra presente e futuro in Bosnia Erzegovina” organizzato da IPSIA Milano presso il centro culturale San Fedele il prossimo 26 gennaio, in occasione del ventennale dallo scoppio della guerra bosniaca.
Si tratta della più grande manifestazione sulla Bosnia e sui Balcani che si tiene a Milano da diversi anni e l'appuntamento offrirà l'occasione per ascoltare relatori di fama internazionale che offriranno la loro chiave di lettura per capire come viene vissuto nei Balcani il traguardo dell’Unione europea, le relazioni politiche, economiche e sociali tra le popolazioni della regione e il ruolo della memoria nel processo di riconciliazione.
Il convegno gode del patrocinio del Comune di Milano ed è realizzato in collaborazione con Fondazione Culturale San Fedele, Medici senza Frontiere e l'Ufficio di informazione a Milano del Parlamento europeo. Sono media partner La Domenica de Il Sole 24 ore e Osservatorio Balcani Caucaso.
I lavori della giornata si articoleranno in due sessioni distinte: il mattino, dopo un’introduzione del Presidente di Ipsia Milano, Silvio Ziliotto, sarà dedicato agli interventi di:
- Tim Judah, esperto e storico corrispondente dal sud-est Europa del magazine londinese The Economist nonché ideatore del concetto di "Jugosfera";
- Refik Hodžić, giornalista, film maker, attivista per la giustizia attualmente responsabile della comunicazione per l’ International Center for Transitional Justice;
- Safet Zec, pittore e artista bosniaco. Questa sessione sarà moderata da Andrea Riscassi, Giornalista e fondatore di Annaviva e si concluderà con la videoproiezione “Balkan Windows” di Bruno Maran.
Nel pomeriggio si svolgeranno simultaneamente tre seminari, per i quali è obbligatoria la preiscrizione, che riguarderanno in particolare alcuni aspetti legati al tema centrale della giornata:
- “La letteratura e il cinema: chiavi di lettura per capire i Balcani di oggi e di domani”, con Cristina Battocletti - giornalista de Il Sole 24 ore e Giuliano Geri - editor;
- “I conflitti dimenticati”, con Sergio Cecchini - ex direttore comunicazione Medici senza Frontiere e Domenico Affinito - inviato RCS e vicepresidente Reporter senza Frontiere;
- “La cooperazione internazionale nei Balcani: linee interpretative e azioni concrete”, con Maria Perino - Istituto di Ricerca Sociale, Università del Piemonte Orientale e Silvia Maraone - cooperante capoprogetto Ipsia in Bosnia Erzegovina.
"Finestre balcaniche" – realizzato in concomitanza con la Giornata della Memoria del 27 gennaio – vuole essere un momento di incontro rivolto alla cittadinanza che prevede anche il coinvolgimento delle scuole presenti sul territorio per permettere agli studenti degli istituti superiori di avvicinarsi a temi geopolitici attuali e di respiro europeo. Il convegno ha tra i suoi obiettivi principali quello di proporre un momento di aggregazione e di approfondimento sul passato e il presente di una regione a noi vicina, ma poco conosciuta e sulla quale manca un’adeguata informazione, partendo proprio dalla testimonianza di relatori bosniaci o comunque competenti sull’area balcanica.
I seminari permetteranno ai partecipanti di approfondire i temi proposti, favorendo l’interazione con i relatori, e rendendoli quindi protagonisti di un’azione attiva e partecipata. La giornata dl 26 gennaio sarà dunque un'occasione preziosa di incontro e confronto per un lavoro di memoria che interroga il nostro presente segnato dal riemergere dell'euroscetticismo e invita a riscoprire i valori di fondo del progetto europeo.
IPSIA (Istituto Pace Sviluppo Innovazione Acli) di Milano è un'associazione di volontariato che nasce nel 1998. Si occupa dell’organizzazione di campi di volontariato internazionale, della realizzazione di progetti di cooperazione decentrata e di interventi di educazione alla pace e allo sviluppo, in particolare all’interno della Regione Lombardia. Fin dall’inizio area prediletta dell’intervento di IPSIA Milano sono i Balcani e l’Europa dell’Est. Vanno annoverate, fra le aree di intervento, anche l’Argentina, il Brasile, il Mozambico e la Palestina.