Presentato nei giorni scorsi il Festival Adriatico Mediterraneo 2010, un evento per intrecciare culture e popoli e tessere reti di scambio. Da maggio a ottobre farà tappa in Israele, Montenegro, Bosnia Erzegovina, Tunisia, Albania, Egitto e Italia, coinvolgendo circa 200 artisti che si esibiranno in oltre 100 spettacoli
Fonte: AISE
"Un festival di culture e di popoli con cui intrecciare relazioni e tessere reti di scambi con prospettive di sviluppi economici". Questa è per l'assessore alla Cultura della Regione Marche, Pietro Marcolini, la grande valenza di "Adriatico Mediterraneo": una manifestazione che da maggio a ottobre farà tappa in Israele, Montenegro, Bosnia Erzegovina, Tunisia, Albania, Egitto e Ancona e vedrà coinvolti circa 200 artisti che si esibiranno in oltre 100 spettacoli.
L'iniziativa è stata illustrata pochi giorni fa alla presenza, tra gli altri, dell'assessore regionale alla Cooperazione allo sviluppo, Luca Marconi, della presidente della Provincia di Ancona, Patrizia Casagrande, e del sindaco del capoluogo dorico, Fiorello Gramillano.
Dopo il triennio 2007/2009, a seguito del successo riscontrato, con l'edizione del 2010 si apre una nuova fase che prevede anche la sottoscrizione di un protocollo d'intesa tra la Regione, la Provincia e il Comune di Ancona, per proseguire nel sostegno al progetto "Adriatico Mediterraneo". Un accordo aperto a tutti i soggetti che vorranno aderire a questa iniziativa capace di creare partenariati forti in tutta l'area mediterranea.
"Adriatico Mediterraneo - ha spiegato Marcolini - si colloca in linea con la recente iniziativa che ha visto riunirsi ad Ancona i ministri degli Esteri dei Paesi aderenti alla IAI, nel corso della quale è stata lanciata, dallo stesso ministro Frattini, l'ipotesi di creazione di una macroregione Adriatica. In questo senso, la manifestazione culturale, che avrà il suo momento chiave ad Ancona dal 28 agosto al 5 settembre, si sviluppa all'insegna della cooperazione allo sviluppo e pone le premesse per l'avvio di intense relazioni economiche con gli Stati del bacino adriatico".
La Regione Marche, del resto, da tempo sta orientando la sua azione politica verso la promozione di una cultura della pace e di apertura a est.
"Ancona - ha continuato Marcolini - da sempre considerata porta d'oriente esprime un'antica vocazione del nostro territorio, come traduce l'opera stessa di Padre Matteo Ricci, di cui celebriamo i 400 anni della morte in Cina, dove svolse il suo apostolato e la sua opera di letterato e scienziato, contribuendo a creare un ponte tra oriente e occidente. Con lo stesso spirito, la Regione intende impegnarsi sempre di più in iniziative culturali e di fratellanza in grado di favorire partnership strategiche su settori economici, con una politica che vede intersecate la cultura, l'economia e la cooperazione allo sviluppo".
"Lo strumento culturale - ha specificato l'assessore Marconi - è fondamentale nell'intrecciare relazioni e aprire un dialogo. Registro una tradizione marchigiana molto positiva e ricca di entusiasmo. L'impegno sarà quello di proseguire in questa direzione anche verso quei Paesi e quelle aree da cui provengono molti degli immigrati che vivono nella nostra regione".
SI veda il sito dedicato all'evento Adriatico Mediterraneo.