Milano e Sarajevo, due città che si trovano al pari di fronte alla sfida che oggi si trovano a vivere nello spaccato di una società chiamata ad essere multiculturale e multireligiosa. In aprile ricorre il ventesimo anniversario dell'inizio dell'assedio di Sarajevo, una pagina drammatica che oggi sembra quasi dimenticata. Milano vuole invece ricordare e riflettere, con un evento che si terrà tra il 30 marzo e il 1° aprile prossimi
Fonte: ASP - Diario da Sarajevo
Milano e Sarajevo, due città distanti ma non per la sfida che oggi si trovano a vivere nello spaccato di una società chiamata ad essere multiculturale e multireligiosa. "Ci siamo incontrati e abbiamo azzardato costruire un ponte di attività, un legame forte e progettuale che parte dal tema condiviso e urgente dell’educazione delle nuove generazioni. (...) il ponte è stato percorso in entrambe le direzioni da oltre un centinaio di persone, soprattutto giovani. La nostra cooperazione ha acceso a Sarajevo un centro giovanile che vuole essere un punto aggregativo ed educativo". Sono le parole di Don Giovanni Salatino della Parrocchia SS. Nazaro e Celso di Milano, usate sul suo blog per lanciare l'evento che a fine marzo vedrà protagonista il quartiere Barona di Milano.
La realtà parrocchiale organizza infatti assieme a ASP - Associazione Sviluppo e Promozione e al Consiglio di Zona 6 l'evento di commemorazione dell'inizio del conflitto in Bosnia Erzegovina, dal titolo "Sarajevo vent'anni dopo. 1992-2012 Never again?" che si terrà dal 30 marzo al 1° aprile presso il Villaggio Barona (Via Zumbini 6, Milano).
L'ASP è un'associazione impegnata in diversi settori, dall'accoglienza ai senza fissi dimora fino alle attività dedicate a famiglie in difficoltà, opera anche progetti a favore di Paesi in via di sviluppo. Con l'inizio dello scoppio della guerra in ex-Jugoslavia, ha organizzato la raccolta di generi di prima necessità e ha proseguito nella relazione con il territorio della Bosnia Erzegovina coinvolgendo direttamente propri volontari. Anche la Parrocchia della Barona ha stretti legami con Sarajevo: da alcuni anni realizza viaggi di volontariato di giovani del quartiere, organizzati in collaborazione con l'Associazione bosniaca Bezdan con sede nel quartiere di Grbavica.
Due realtà che assieme al Consiglio di Zona 6 - che ha co-finanziato l'evento - e al Comune di Milano che ha concesso il patrocinio, testimoniano la volontà della città di attivarsi in gesti di solidarietà ma anche in attività che offrano alla cittadinanza spazi di riflessione e dibattito sui temi della convivenza e della coesistenza pacifica.
Nell’aprile del 2012 ricorre il ventesimo anniversario dello scoppio del conflitto a Sarajevo e in tutta la Bosnia Erzegovina. In quella pagina drammatica il miraggio della coesistenza sembrava spegnersi. Una pagina dimenticata, oppure frettolosamente incasellata nel pregiudizio che la guerra sia stata l’esplosione incomprensibile di odi balcanici radicati nei secoli. In realtà dietro a quella violenza inimmaginabile, che ha riesumato dagli archivi della memoria europea lager ed eccidi, stavano politiche nazionalistiche e chiusure al diverso diventato presto un 'nemico', pregiudizi non estranei anche a noi.
Ecco il perché della tre giorni di commemorazione, per non dimenticare e per sentire forte il monito per la città di Milano, chiamata ad azzardare la sfida della coesistenza fra identità e culture diverse, per una comune progettazione della realtà sociale: per questo al centro dell’evento figura un incontro a tema interreligioso.
L'evento sarà l’occasione per ribadire l’impegno di numerosissime realtà italiane di privato sociale e pubbliche che hanno cooperato con la Bosnia Erzegovina per la sua emancipazione e oggi si trovano a sognare il suo ingresso in Europa. Infine, con il linguaggio della musica, del teatro e della poesia e della letteratura si cercherà di penetrare oltre la cronaca sfilacciata dei giorni di guerra per riascoltare il dramma di chi ancora oggi porta ferite che chiedono Giustizia.
La sera di venerdì 30 marzo due appuntamenti: lle 20.00, in presenza dell'autore Brian Norsa, la proiezione del documentario "Sarajevo: i figli di Abramo" (2003) sulla comunità ebraica di Sarajevo che durante l'assedio della città aiutò i cittadini delle altre comunità - cattolica, musulmana e ortodossa; alle ore 21.30 si terrà lo spettacolo di Musica-poesia "Con-Divisioni" dell'Associazione 360 gradi di Figino Serenza (Como).
Sabato 31 marzo, con inizio alle ore 9.45, a seguito dell'apertura dei lavori per voce del Console Azra Popović (Consolato Generale di Bosnia Erzegovina a Milano) si terrà la Tavola rotonda a cui parteciperanno rappresentanti di diverse associazioni italiane che hanno relazioni di cooperazione con la Bosnia Erzegovina moderata dal presidente del Consiglio di Zona 6, Gabriele Rabaiotti.
Nel pomeriggio si terranno altri due eventi. Alle ore 14.15, l'intervista a Elvira Mujčić, autrice del libro "Al di là del caos" (Infinito Edizioni), con il quale "ha voluto far conoscere ed esprimere le conseguenze dell’immane eccidio di Srebrenica rivivendolo in se stessa, nei propri sogni e incubi, nei suoi amori giovanili e nelle sue disillusioni" (dalla prefazione di Predrag Matvejević).
Alle 17.00 lo spettacolo teatrale "Nema problema", intepretato da Giampiero Giudica su testi di Laura Forti e regia di Pietro Bontempo. Uno spettacolo basato su una storia vera. Il protagonista ricorda, anni dopo, quella fase della sua vita in cui aveva 23 anni ed era un "bauscia", quando non sapeva nulla della guerra e voleva essere come il grande fotografo Robert Capa, e per un fortuito caso della vita si è trovato a combattere per la Croazia. Qui, giorno dopo giorno, inizia una sua discesa all'inferno e nel dolore vero.
Nel tardo pomeriggio, alla presenza della vicesindaca del Comune di Milano, Maria Grazia Guida, si terrà l'incontro tra rappresentanti di tre religioni: l'imam Moweli Mohsen della confraternita Jerrahi Halveti, Vanja Jovanović - parroco ortodosso di Sarajevo, e S.E. Monsignor Giudici - presidente di Pax Christi. La giornata si chiuderà con lo spettacolo "Sarajevo mon amour" della compagni teatrale "Sottosopra teatro alla ribalta" dell'ASP, cje verrà replicato il 1° aprile presso il Teatro Cascina Grande di Rozzano in Via Togliatti.