In occasione del suo ottantesimo anniversario, il Dipartimento di Italianistica della Facoltà di Filologia dell’Università di Belgrado e l’Istituto Italiano di Cultura in Belgrado hanno promosso, con il patrocinio dell’Ambasciata d’Italia a Belgrado, un convegno internazionale sulla lingua italiana, dal 25 al 26 maggio 2012
FONTE: Istituto italiano di cultura a Belgrado
Si è appena concluso a Belgrado il convegno sul tema: “Oltre i confini. Aspetti transregionali e interculturali dell’italiano” E’ stato organizzato congiuntamente dalla Facoltà di Filologia dell’Università di Belgrado e dall’Istituto Italiano di Cultura, in occasione dell’ottantesimo anniversario della fondazione del Dipartimento di Lingua e letteratura italiana.
I lavori si sono aperti con i saluti augurali del Rettore dell’Università di Belgrado Branko Kovacevic e dell’Ambasciatore d’Italia a Belgrado Armando Varricchio e con gli annunci programmatici della Preside della Facoltà di Filologia, Aleksandra Vranes e del Direttore dell’Istituto Italiano di Cultura e Coordinatore d’Area Sira Miori.
Il convegno ha visto la partecipazione attiva di docenti e ricercatori di lingua e letteratura italiana delle università della Regione dei Balcani e Danubiana, giunti a Belgrado dalle università di Serbia, Slovenia, Croazia, Bosnia Erzegovina, Macedonia, Kosovo e Montenegro, ma anche di Svizzera, Austria, Albania, Grecia, Bulgaria e Romania. Numerosi sono stati gli studiosi provenienti dall’Italia, in primis delle Università di Padova, Venezia, Trieste, Torino e Pescara, legate al Dipartimento di Lingua e letteratura italiana dell’Università di Belgrado da una storica e proficua collaborazione.
Docenti e studiosi hanno svolto un’ampia riflessione su una tematica più che mai attuale: l’analisi e lo sviluppo degli aspetti transregionali e interculturali della lingua e della cultura italiana, richiamandone il valore umano e sovranazionale che va, appunto, “oltre i confini”. Attraverso la partecipazione attiva al dialogo multilingue e interculturale delle Regioni geografiche dei Balcani e Danubiana, la lingua italiana e le sue espressioni letterarie e culturali sono state inserite a pieno titolo nell’orizzonte più ampio della nuova Europa.
Un posto di spicco hanno avuto le tematiche europee del multilinguismo e della formazione multilingue universitaria. Italo Rubino, Capo del Dipartimento linguistico italiano della Direzione Generale della Traduzione della Commissione europea, ha infatti parlato del “Ruolo delle lingue nel progetto di unificazione europea, con particolare riferimento al contributo della lingua italiana” e Stefania Giannini, Rettore dell’Università per Stranieri di Perugia, ha trattato la questione della “Formazione universitaria dei giovani europei, con particolare riguardo al contributo dell’Italia”.
Le tematiche specialistiche del convegno hanno spaziato da una riflessione di Lorenzo Renzi dell’Università di Padova su “L’italiano verso il futuro”, a quella di Francesco Bruni dell’Università Ca’ Foscari di Venezia su “Notizie sull’italiano fuori d’Italia”; dall’intervento di Gianfelice Peron “Tra due chimere azzurre: lettura di ‘Belgrado’ di Vittorio Sereni”, a quello di Furio Brugnolo sul tema: “Ancora sull’italiano in Europa e l’eteroglassia letteraria: autotraduzioni (e traduzioni) poetiche”. Nelle sessioni successive, si è invece toccato il tema della formazione linguistica, didattica e metodologica dei docenti di italiano, dei linguaggi specialistici, della formazione degli interpreti, dei traduttori e dei giuristi-linguisti.
Si è poi riflettuto sulle nuove prospettive di sviluppo dell’insegnamento della lingua italiana: come lingua transregionale “di dialogo” nell’ambito della strategia costitutiva della Macroregione Adriatico-Jonica, come lingua di formazione delle nuove generazioni della regione dei Balcani, per le quali è stato recentemente aperto il programma UE Erasmus Mundus, e come lingua di lavoro, in relazione alle nuove opportunità di impiego offerte dalle aziende italiane (nuovi stabilimenti Fiat di Kragujevac, Benetton a Nis ecc.) che stanno sorgendo in Serbia e nella regione geografica dei Balcani.
Ospite d’onore del convegno è stata Maria Luisa Spaziani, una delle voci più autorevoli e affascinanti della poesia italiana del nostro tempo, che ha tenuto un indimenticabile intervento all’Istituto Italiano di Cultura parlando della sua poesia, definita da Italo Calvino “ispirata e spiritosa”, con una ripresa in diretta della Radio Televisione della Serbia (RTS2), che le dedicherà una puntata della serie “I grandi autori del nostro tempo”.