Si rafforza la collaborazione fra il Trentino e le popolazioni del Kosovo attraverso un programma di cooperazione decentrata finalizzato a smorzare le tensioni fra le comunità serba e albanese e a delineare nuove prospettive di sviluppo nella regione
Fonte: Provincia Autonoma di Trento
Un caloroso benvenuto è stato rivolto stamani nel palazzo della Provincia dall'assessore provinciale alla solidarietà internazionale Iva Berasi alla delegazione della municipalità di Pec-Peja, Kosovo, guidata dal sindaco Alj Laicj. Nel corso dell'incontro è stata firmata una lettera di intenti che formalizza e rilancia la cooperazione fra il comune di Pec-Peja e il Trentino, attraverso il Tavolo trentino con il Kosovo; un rapporto che dura già dal 1999 e che si articola in numerose iniziative, di segno diverso. Firmato anche un accordo di collaborazione per la gestione del centro giovanile Zoom, che promuove l'incontro fra tutti i giovani della zona, indipendentemente dalla loro appartenenza nazionale, etnica, religiosa o politica e definito dall'assessore Berasi "un esempio da utilizzare anche qui".
Prosegue dunque l'amicizia fra il Trentino e le popolazioni del Kosovo, dalla quale è nato già nel 1999 il Tavolo trentino con il Kosovo, coordinamento di soggetti istituzionali e associazioni trentine che agisce - in stretta collaborazione con i partners locali - in particolare nella municipalità di Peja/Pec (compresa l'enclave serba di Gorazdevac) con un programma di cooperazione decentrata finalizzato a smorzare le tensioni fra le comunità serba e albanese, risalenti all'ultimo conflitto, e a delineare nuove prospettive di sviluppo nella regione. Un programma che si articola in interventi di diversa natura: dal sostegno alle produzioni agricole al "lancio" del turismo sostenibile (in una regione carica di bellezze naturali e di testimonianze storiche), fino alle iniziative rivolte ai giovani, tese a promuovere il dialogo e la reciproca conoscenza anche attraverso l'uso dei diversi linguaggi mediatici (giornalismo, fotografia, video, web") e lo sport (alpinismo compreso).
La lettera di intenti firmata oggi dal sindaco di Pec-Peja - accompagnato da Zejnulla Ismajli direttore della direzione culturale, giovanile e sportiva, da Aver Husai direttore settore giovanile e da Violeta Hukaj capo settore urbanistica della municipalità - segue il Protocollo d'intesa approvato ieri dalla Giunta provinciale (e avente identico contenuto).
Le parti si impegnano a promuovere percorsi di coinvolgimento delle rispettive comunità alle attività del Tavolo trentino con il Kosovo; a promuovere e sostenere iniziative tendenti all'elaborazione e trasformazione del conflitto (sulla base del convincimento che i conflitti non vanno semplicemente rimossi, che devono esserne esaminate le ragioni, i convincimenti profondi delle parti in causa, gli eventi a cui hanno dato luogo, per approdare ad una vera riconciliazione ed a una pace durevole); a promuovere iniziative di autosviluppo locale, rivolte soprattutto a soggetti deboli o svantaggiati; a svolgere attività promozionali congiunte come seminari, fiere commerciali, workshop, visite che possano stimolare anche attività economiche e imprenditoriali di comune interesse.
Il Protocollo avrà durata di tre anni. I suoi contenuti potranno essere in seguito ampliati e/o modificati, anche sulla base delle osservazioni prodotte da un Gruppo di lavoro congiunto. Per quanto riguarda il centro Zoom in particolare, l'assessore Berasi ha detto che il sostegno del Trentino riguarderà, oltre alle attività già in corso, anche lo sport. "Attrezzeremo il campo sportivo adiacente al centro - ha detto - perché siamo convinti che lo sport sia un veicolo formidabile di dialogo e di amicizia. Inoltre assieme al sindaco e ai suoi collaboratori avvieremo anche un intervento in favore dei disabili, per dare pari opportunità a tutti i cittadini indipendentemente non solo dalle loro appartenenze etniche, religiose o quant'altro, ma anche dalla loro condizione fisica".
Presenti all'incontro una folta rappresentanza del Tavolo trentino con il Kosovo, guidata dalla coordinatrice Samuela Michilini. Il Tavolo, lo ricordiamo, oltre alla Provincia autonoma di Trento e al Comune di Trento raccoglie 11 associazioni: Edus, Gruppo 78, Progetto Colomba, Progetto Prijedor, Solidarietà alpina, Associazione Velavedre, Tempora onlus, Quilombo trentino, Operazione Colomba della Comunità Papa Giovanni XXIII, Piazza Grande, Tavolo Trentino con la Serbia (che ha anche un ruolo di supporto e coordinamento). Presenti inoltre fra gli altri il comandante dei Vigili del fuoco volontari Sergio Cappelletti (i Vigili furono tra i primi ad intervenire in Kosovo all'epoca del conflitto), il presidente della Sat Paolo Giacomoni, l'architetto Fabio Andreatta (già in Kosovo con la Protezione civile, nonché responsabile per la Provincia di un progetto di ricostruzione in Sri Lanka), Mauro Cereghini dell'Osservatorio sui Balcani e molti altri ancora.