Si è svolta lo scorso 28 marzo, presso il Parlamento greco ad Atene alla presenza dell’assessore alla Cultura, rapporti europei e cooperazione della Provincia autonoma di Trento, la cerimonia di svelamento della copia della Grande Iscrizione di Gortyna (Creta), scoperta nel 1884 dal grande archeologo roveretano Federico Halbherr. L'iniziativa nasce dall'intreccio di relazioni internazionali di carattere istituzionale e culturale tra diversi attori, italiani e greci
Fonte: AISE
Si è svolta lo scorso 28 marzo, presso il Parlamento greco ad Atene, alla presenza dell’assessore alla Cultura, rapporti europei e cooperazione della Provincia autonoma di Trento, Franco Panizza, la cerimonia di svelamento della copia della Grande Iscrizione di Gortyna (Creta), scoperta nel 1884 dal grande archeologo roveretano Federico Halbherr.
La copia è stata collocata negli spazi antistanti la grande Sala Eleftherios Venizelos, nei pressi dell’aula della Gherousia, l’antico Senato. La cerimonia ha visto la presenza di numerose figure istituzionali elleniche del Parlamento ellenico: gli ex-presidenti del Parlamento A. Kaklamanis, D. Sioufas e A. Benaki-Psarouda, il vice presidente del Parlamento greco B. Polydoras, il ministro delle Finanze e Presidente del Pasok (Partito socialista) E. Venizelos, la direttrice della Biblioteca del Parlamento Evridiki Abatzì, l’ex ministro della Cultura S. Benos, il sindaco di Gortyna N. Schinarakis.
Per parte italiana, erano presenti l’ambasciatore d’Italia ad Atene, Claudio Glaentzer, il direttore della Scuola Archeologica Italiana di Atene, Emanuele Greco, e la direttrice dell’Istituto Italiano di Cultura di Atene, Silvana Vassilli.
Ha preso per primo la parola il presidente del Parlamento Ellenico, Petsalnikos, il quale, dopo avere ringraziato la Provincia autonoma di Trento per questa importante iniziativa, ha ricordato come la collocazione della copia della Grande iscrizione all’interno del Parlamento rivesta non solo un grande valore culturale, ma possieda anche un forte significato simbolico.
È quindi intervenuto l’assessore Franco Panizza, che ha ringraziato il Parlamento greco per aver voluto condividere questa importante iniziativa. "Il fatto che uno studioso e ricercatore roveretano abbia riportato alla luce testimonianze così importanti per la storia europea – ha detto - non può che renderci orgogliosi, ma allo stesso tempo consapevoli delle nostre potenzialità e del ruolo che ancora oggi il territorio trentino può svolgere a livello nazionale e internazionale. Speriamo che quanto portato a conclusione sia stimolo per altre importanti collaborazioni".
Ha chiuso gli interventi il direttore dell’Ufficio beni archeologici della Provincia autonoma di Trento, Franco Nicolis, che ha coordinato fin dall’inizio le varie fasi dell’iniziativa. Dopo aver ringraziato quanti hanno permesso la realizzazione della copia, ha ricostruito la figura di Federico Halbherr, ne ha delineato il carattere personale e scientifico, ha ricordato le sue grandi scoperte sull’isola di Creta e il suo grande amore per quella terra.
L’evento di Atene rappresenta il felice esito della proposta avanzata alcuni anni fa dalla Provincia autonoma di Trento al Parlamento greco, su suggerimento dell’allora ambasciatore d’Italia ad Atene, di collocare all’interno del palazzo della più importante istituzione ellenica, una copia della "regina delle iscrizioni greche", così definita perché rappresenta il più grande ed importante documento epigrafico del mondo ellenico. L’iniziativa intendeva non solo ricordare la straordinaria figura del grande studioso trentino, che fu autore di importantissime scoperte e ricerche nell’isola di Creta e fondatore nel 1909 della Scuola Archeologica Italiana di Atene, ma anche sottolineare la fondamentale importanza del documento di Gortyna, che costituisce una delle più antiche ed importanti testimonianze europee del diritto.
Alla proposta della Provincia autonoma di Trento è seguito un lungo e complesso iter, che ha visto l’intrecciarsi di relazioni internazionali di carattere istituzionale e culturale tra diversi attori: la Provincia autonoma di Trento, il Parlamento greco, il Ministero della cultura greco, la 23° Ephoreia (Soprintendenza) per le antichità preistoriche e classiche di Iraklion (Creta), l’Ambasciata d’Italia ad Atene, la Scuola Archeologica Italiana di Atene.
Anche la fase di realizzazione tecnica della copia è stata resa essa piuttosto difficile a causa dell’impossibilità di realizzare una replica a contatto e per le notevoli dimensioni dell’iscrizione, che è lunga circa otto metri e alta quasi due. A tale scopo è stato conferito un incarico alla Unità 3D Optical Metrology della Fondazione Bruno Kessler per la realizzazione di un modello tridimensionale della Grande Iscrizione attraverso l’utilizzo dello scanner laser 3D. Delle macchine di fresatura a controllo numerico hanno infine realizzato fisicamente la copia, letteralmente scrivendo su sei lastre di pietra le stesse lettere che si trovano sull’originale della Grande iscrizione.