Anche la Vice Ministra per gli Affari Esteri Patrizia Sentinelli ha partecipato all'incontro "Il ruolo della Cooperazione Internazionale in provincia di Milano" promosso dall'Assessorato partecipazione, pace e cooperazione internazionale della Provincia di Milano. Un confronto sul tema della cooperazione internazionale e la costruzione di percorsi strategici unitari e partecipati
Fonte: Agi
Il Fondo provinciale milanese per la cooperazione internazionale decentrata, e' un esempio per tutti e "mi sembra possa servire allo scopo di valorizzare la cooperazione verso i paesi del sud del mondo in una maniera diversa dal passato, superando cioe' la frammentazione e la dispersione. Un nuovo protagonismo degli enti locali che puo' essere utilizzato poi anche da altre esperienze locali". Cosi' il vice ministro degli affari esteri con delega alla cooperazione, Patrizia Sentinelli, intervenuta oggi all'incontro "Il ruolo della Cooperazione internazionale in provincia di Milano" al quale hanno partecipato anche il presidente della Provincia Filippo Penati e l'assessore alla Pace e cooperazione internazionale, Irma Dioli.
Il 'Fondo provinciale' sta superando i vari passaggi organizzativi che prevedono anche la creazione di una vera struttura (sulla falsa riga del fondo catalano e di quello andaluso) alla quale lavorera' personale della Provincia. "Sara' attivo a fine anno" ha annunciato Dioli precisando che si trattera' di uno strumento per razionalizzare gli interventi e le risorse. L'incontro e' stata anche l'occasione per presentare una ricerca sulle politiche di pace nella provincia di Milano, che ha evidenziato pregi ma anche alcune criticita': per esempio, che comuni vicini hanno fatto gli stessi interventi verso gli stessi paesi del sud del mondo. Proprio evitare questa frammentazione e dispersione sara' uno dei compiti del Fondo.
"Riteniamo - ha detto l'assessore- che non sia piu' possibile affidare alla buona volonta' degli amministratori il compito di portare avanti politiche di pace e cooperazione. E anche se ognuno avra' sempre l'autonomia per realizzare progetti autonomi, grazie al Fondo potremo realizzare insieme quei progetti piu' importanti e con una finalita' strategica". E adesso che il Governo ha previsto anche la delega ministeriale alla cooperazione, il clima tra gli addetti ai lavori e' di cauto ottimismo.
L'obiettivo del vice ministro e' la "valorizzazione della cooperazione come strumento di pace e solidarieta' che significa lavorare per avere un incremento degli aiuti e anche una ristrutturazione della stessa cooperazione all'interno del Mai, il ministero per gli affari esteri". "Dobbiamo cioe' operare quella discontinuita' necessaria a far capire all'opinione pubblica - ha spiegato - e quindi anche ai paesi con i quali vogliamo continuare a lavorare che se si parla di cooperazione non si parla di interventi militari. Ma al contrario la pace, la solidarieta' e il benessere da costruire sono il perno della nostra politica. Questa si deve realizzare attraverso diversi strumenti, tra cui il partenariato territoriale, aiuti che devono essere inseriti nei bilanci dei diversi paesi del sud del mondo, in modo tale che si crei un'abitudine nelle istituzioni locali a farsi protagoniste del progetto e non si sentano solo come beneficiarie. I progetti e le indicazioni di merito devono essere condotte insieme per definire quali sono i livelli di intervento utile rispettando i diritti sociali, civili, umani e ambientali dei paesi a cui vogliamo dare un contributo.