E' la prima volta che il Dipartimento di Giustizia Minorile del governo italiano va in missione in Bosnia Erzegovina. Tema degli incontri istituzionali avvenuti, l'implementazione della Strategia sulla giustizia minorile
Fonte: NewsItaliaPress
Una missione di alto livello del Governo italiano ha visitato in questi giorni Sarajevo per una serie di incontri con i rappresentanti del governo centrale della Bosnia Erzegovina, e dei governi locali delle due entità che compongono la Bosnia Erzegovina (Republika Srpska e Federazione di Bosnia Erzegovina).
La missione era guidata da Melita Cavallo, capo del dipartimento di giustizia minorile del Ministero di Grazia e Giustizia italiano accompagnata da Alessandra Piermattei funzionario del Ministero degli Affari Esteri. L'organizzazione degli incontri è stata curata dall'Ufficio Tecnico Locale della Cooperazione Italiana allo Sviluppo in BiH.
"La missione è la prima che il Dipartimento di Giustizia Minorile del governo italiano fa in Bosnia Erzegovina - ha affermato Aldo Sicignano, direttore della Cooperazione Italiana allo Sviluppo di Sarajevo - questo perché c'è un interesse da parte del nostro governo a collaborare con il governo della Bosnia Erzegovina per l'implementazione della Strategia sulla giustizia minorile entrata in fase di attuazione proprio nel maggio 2008".
La delegazione italiana accompagnata dall'ambasciatore Italiano Alessandro Fallavollita ha incontrato, tra il 1° e il 3 luglio, il Ministro della Giustizia della BiH, Barisa Colak e rappresentanti del Ministero della Giustizia e del Ministero dei Diritti Umani e Rifugiati. Si sono svolti anche colloqui con i rappresentanti dei Ministeri competenti della Federazione BiH e della Republika Srpska, con il Ministro dell'Interno del Cantone di Sarajevo e con giudici specializzati in diritto minorile. Il primo luglio la missione italiana è andata a visitare il carcere di Zenica e ad incontrare il direttore del carcere Nihad Spahic.
"Nel corso di questi incontri - afferma Melita Cavallo - abbiamo registrato una forte volontà di migliorare il sistema della giustizia minorile da parte delle autorità ed anche di collaborare con il nostro Paese".
"L'Italia ha introdotto da ormai vent'anni una legislazione che regola il processo a carico dei minori, la nostra intenzione è quella di agire da una parte sulla formazione degli operatori della giustizia (giudici, operatori sociali e polizia) - continua il capo del Dipartimento Giustizia Minorile - dall'altra di lavorare sulla prevenzione. Elaborare quindi una strategia di prevenzione che intercetti le problematiche dei bambini e adolescenti in difficoltà".
Un particolare accenno è stato fatto anche alla necessità di coinvolgere i media per una maggiore sensibilizzazione dell'opinione pubblica sulle problematiche e i bisogni dell'infanzia.