Nell'ambito del Programma di cooperazione Seenet II, dall'11 al 14 luglio scorsi si è tenuto in Friuli Venezia Giulia il viaggio studio di una delegazione della Contea di Osijek-Baranja. I quattro giorni, organizzati dalla Regione in collaborazione con Informest, hanno dato la possibilità alla delegazione croata di conoscere le eccellenze regionali del settore vitivinicolo
Fonte: Friuli Venezia Giulia
Elaborazione di Osservatorio Balcani e Caucaso
Una delegazione della Contea croata di Osijek - Baranja ha effettuato tra l'11 e il 14 luglio scorsi una visita di studio in Friuli Venezia Giulia. Incentrata sul settore vitivinicolo, come previsto dall'Azione 3A, è stata organizzata dal Servizio Integrazione europea, Rapporti internazionali e Gestione finanziaria della Regione Friuli Venezia Giulia - capofila dell'Azione - in collaborazione con Informest.
L'iniziativa rientra nell'ambito del Programma di cooperazione decentrata "Seenet", finanziato dal Ministero degli Affari Esteri italiano e cofinanziato dalla Regione in partenariato con Toscana, Emilia-Romagna, Marche, Piemonte, Veneto e Provincia Autonoma di Trento. Partner locali del Programma sono 46 enti locali di sette Paesi dei Balcani Occidentali.
L'Azione 3A Transgrowth. Animazione imprenditoriale per la crescita transnazionale di sistemi produttivi locali integrati, si pone l’obiettivo di aumentare e migliorare il supporto alle filiere produttive e la qualità delle produzioni agroalimentari (vitivinicolo, frutticolo, erbe officinali) e del legno grazie ad attività specifiche che intervengono sia a livello istituzionale che a livello di operatori economici delle filiere produttive locali. Informest ricopre il ruolo di partner tecnico, mentre tra i partner istituzionali vi sono altre tre Regioni italiane (Emilia Romagna, Marche e Veneto) due Contee croate (Osijek – Baranja e Vukovar – Srijem), oltre alla Provincia Autonoma di Vojvodina (Serbia) e il Cantone di Tuzla (Bosnia).
Alla visita, accanto all'assessore all'agricoltura della stessa Contea, Silva Wendling, hanno partecipato amministratori, imprenditori, esperti enologi e professori universitari. Tra essi, otto persone di Baranja, tre dell'area di Erdut, tre provenienti da Ilok, due da Djakovo e due da Feričanci (piccolo comune a 50 km a ovest di Osijek) e da Našice (comune a sud-ovest di Osijek). La delegazione ha avuto modo di entrare in contatto con le eccellenze regionali del settore vitivinicolo, attraverso un ampio programma di approfondimento partendo dall'attività di produzione di barbatelle, dalla difesa guidata e dai metodi di produzione all'imbottigliamento e alla degustazione e promozione del prodotto finale.
Tra gli incontri dei primi due giorni, quelli con rappresentanti del Consorzio tutela vini a doc "Colli Orientali del Friuli", all'Azienda Villa Vitas dove si è assistito all'imbottigliamento con il Centro mobile, all'azienda Vigneti Pittaro, all'enoteca dei vini di Butrio e all'Azienda Girolamo Dorigo.
In seguito si sono tenuti incontri di presentazione dell'attività vivaistica dei Vivai Rauscedo da parte del direttore Sartori, oltre alla visita a Tauriano di Spilimbergo dell'Azienda del gruppo Fantinel. L'ultima parte della visita studio è stata dedicata alla conoscenza della zona Doc di Collio, situata nella parte orientale della Regione a ridosso del confine con la Slovenia, zona di produzione di pregiati vini ai quali - fra i primi in Italia - è stata riconosciuta fin dal 1968 la Denominazione d’origine Controllata.
Il Programma Seenet si propone di facilitare il dialogo fra stati, enti e comunità locali per un efficace sviluppo dei territori, favorendo in particolare l'accesso alle risorse finanziarie comunitarie, nazionali ed internazionali nonché l'adozione di programmi e servizi innovativi, attraverso una metodologia comune basata sul lavoro in rete fra i partner e sulla continuità delle relazioni fra territori italiani e balcanici.
Una visita studio che è stata definita da molti della delegazione una fonte importante di nuove informazioni e di best practices che ritengono di poter subito applicare nelle loro cantine - come ad esempio il collegamento di strutture di accoglienza agrituristica all'offerta enologica ed enogastronomica tipiche - e nel lavoro di pubblicizzazione e marketing dei propri prodotti. Lo study visit è stato inoltre un'occasione importante per prendere contatti con partner italiani per la costruzione di nuovi progetti comuni futuri.