Partiranno in quattro per il servizio civile all'estero proposto dalla Provincia autonoma di Trento. Opereranno nell'ambito delle attività di cooperazione del Tavolo trentino con il Kosovo e dell'Associazione Progetto Prijedor
Fonte: Provincia autonoma di Trento
Quattro ragazzi presteranno per un anno il loro servizio civile nei progetti di dialogo interetnico e cittadinanza attiva che la Provincia autonoma di Trento ha avviato da tempo nelle zone di Peja/Pec (Kosovo) e Prijedor (Bosnia Erzegovina). Il progetto è stato presentato lo scorso 6 agosto nel corso di una conferenza stampa a cui ha partecipato l'Assessore provinciale alla solidarietà internazionale, Iva Berasi. "Il Trentino - ha spiegato l'assessore - investe sulle persone per un futuro di pace. Il servizio civile rappresenta una risorsa in cui credono molti ragazzi che prestano un anno della loro vita in progetti importanti per un accrescimento personale e professionale. Da parte nostra intendiamo sostenere queste iniziative che rappresentano una speranza concreta per popolazioni, quali i kosovari e i bosniaci, dopo l'orrore di una guerra etnica".
Il progetto porta il nome di "Balcani: Dialogo interetnico e cittadinanza attiva attraverso la cooperazione tra comunità" ed è il primo progetto di servizio civile all'estero finanziato dalla Stato italiana con la Provincia autonoma di Trento ed è stato presentato con la collaborazione dell'associazione Progetto Prijedor e l'associazione Trentino con il Kosovo. L'iniziativa è stata avviata dal Servizio emigrazione e solidarietà internazionale della Provincia Autonoma di Trento, che ha selezionato quattro candidati (tre donne e un uomo, tutti di età inferiore ai 30 anni) i quali trascorreranno un anno in Kosovo e Bosnia, lavorando accanto ai cooperatori trentini. Di questi volontari, due saranno impegnati a Prijedor presso l'Agenzia della Democrazia Locale, e due a Peja/Pec presso l'Associazione Trentino con il Kosovo.
Dopo un periodo di formazione, i volontari saranno impegnati nella realizzazione di una serie di attività:
- Sviluppo di relazioni e attività comuni tra istituzioni scolastiche di Prijedor, Peja/Pec e del Trentino
- Realizzazione di laboratori per promuovere coesione sociale, dialogo interetnico, cittadinanza attiva, miglioramento della qualità della vita quotidiana all'interno di almeno una scuola a Prijedor, una a Peja/Pec e due in Trentino;
- Promozione di relazioni e scambi tra le scuole di Peja-Pec, di Prijedor e del Trentino;
- Rafforzamento e sviluppo delle associazioni giovanili esistenti sul territorio di Prijedor e Peja/Pec
- Sostegno alla progettazione e organizzazione delle attività delle associazioni giovanili di Prijedor e Peja/Pec;
- Promozione di relazioni e scambi tra le associazioni giovanili di Prijedor e Peja-Pec tra di loro e con il Trentino.
La Provincia Autonoma di Trento è presente in queste due aree da molti anni, dal 1996 in Bosnia Erzegovina e dal 1999 in Kosovo, con programmi di cooperazione decentrata promossi rispettivamente dal Tavolo Trentino con il Kossovo (TCK) e dall'Associazione Progetto Prijedor (APP). Il Tavolo Trentino con il Kossovo, nato immediatamente dopo la guerra in Serbia e in Kosovo nel 1999 su iniziativa di alcune associazioni trentine e della Provincia, è una piattaforma provinciale di cooperazione decentrata, coordinata dall'Associazione consortile Trentino con il Kosovo (TcK).
L'Associazione Progetto Prijedor (APP) è costituita da 22 Comuni ed enti locali del Trentino (tra cui il Comune di Trento), associazioni e soci singoli. Nasce nel 1997 sulla base di azioni di aiuto umanitario iniziate a Prijedor nel 1996 in un contesto di guerra appena terminata, e da allora promuove relazioni di cooperazione di comunità tra il Trentino e la Municipalità di Prijedor, anche attraverso il sostegno della PAT. Nel 2000 l'APP ha promosso a Prijedor la creazione della Agenzia della Democrazia Locale (istituto voluto dal Congresso dei Poteri Locali e Regionali del Consiglio d'Europa), attraverso un accordo di partenariato che da allora lega l'Associazione Progetto Prijedor con la Municipalità di Prijedor e altri territori europei.
"La Provincia autonoma di Trento - ha spiegato l'assessore Berasi - intende offrire ai giovani l'opportunità di vivere un'esperienza altamente formativa sotto il profilo della cittadinanza attiva e responsabile, oltre che umana, attraverso la partecipazione ad un progetto che pone alla sua base la logica dei partenariati territoriali e i loro interventi sono frutto di idee proposte, condivise ed elaborate da e con le comunità locali".
"Il progetto intende strutturarsi - ha detto Luciano Rocchetti del Servizio emigrazione e solidarietà - in un periodo all'estero non inferiore ai 10 mesi, preceduto da una formazione in Trentino; durante l'intera durata del progetto si prevede un accompagnamento formativo e operativo con momenti di confronto tra i volontari e gli operatori sia in loco sia a livello regionale sia in Trentino, come nei termini della cooperazione comunitaria e dell'approccio regionale poi descritti. Altro elemento ispiratore delle attività progettuali è la prospettiva europea che promuove la dimensione di inclusione di tutti i Balcani occidentali nell'Unione Europea. Questa sembra essere anche quella che dà maggiori prospettive di superamento delle difficoltà politiche e socioeconomiche interne alla regione. Nei mesi finali del progetto si prevede una permanenza più puntuale sul territorio trentino per rafforzare la dimensione di ricaduta e diffusione del progetto stesso anche nella comunità di provenienza, e una valutazione finale dell'esperienza".