Gli Stati Generali della Cooperazione e delle Solidarietà presentano un decalogo per il prossimo governo, affinché si arrivi in tempi brevi ad una riforma complessiva del settore della cooperazione
Fonte: Il Velino
Quello presentato il 10 marzo scorso a Roma è una sorta di contratto, un patto preventivo in dieci punti con i candidati alle prossime elezioni, con l'obiettivo comune di rendere maggiormente efficace l'azione di cooperazione e solidarietà del nostro Paese.
L'iniziativa è stata promossa dagli Stati generali della cooperazione, un gruppo di oltre 150 ong, associazioni e realtà legate alla cooperazione internazionale, che ha tra i suoi obiettivi la promozione di una nuova politica di solidarietà e di relazioni comunitarie internazionali che metta al centro gli esseri umani e i loro diritti fondamentali, a partire dalla promozione del protagonismo degli attori della società civile locale e nell'affermazione dei diritti dell'infanzia, dall'empowerment delle donne, dalla difesa dell'ambiente e dei beni comuni.
Tra i punti fondamentali del decalogo, "la previsione di una delega specifica alla cooperazione all'interno del governo, dalla valorizzazione del metodo del confronto con la società civile, dalla conferma dell'urgenza di una riforma complessiva del sistema di cooperazione, e la garanzia dello stanziamento delle risorse necessarie per la sua attuazione".
I promotori chiedono che nei primi cento giorni il nuovo governo ribadisca la necessità di una riforma complessiva del sistema di cooperazione come elemento centrale per il rilancio e definizione di nuove politiche di solidarietà, assumendo un ruolo trainante in questo processo. All'incontro romano hanno partecipato il presidente della Camera, Fausto Bertonotti nella qualità di candidato premier per la Sinistra arcobaleno, oltre a rappresentanti dei candidati premier degli altri schieramenti: Luca Cefisi (Partito socialista), Gianfranco Scala (Pdl), Luciano Vecchi (Pd).
Bertinotti ha sottolineato come in tema di cooperazione internazionale "ci sono stati dei passi avanti negli ultimi anni da parte dell'Italia, ma è un cammino che va proseguito anche realizzando un salto di qualità". Per il candidato della Sinistra arcobaleno "bisogna intendere la cooperazione internazionale non solo come messaggera nel mondo di pace, lotta contro la povertà e avvio di una politica di disarmo, ma anche come capace di generare un ritorno". "Nei luoghi più disperati del mondo - ha proseguito - attraverso la cooperazione e la partecipazione delle popolazioni interessate rinasce la speranza. Questa umanità che si riscopre deve ritornare a noi come uno stimolo a cambiare il nostro modello di sviluppo economico e sociale".
Tutti i partecipanti presenti - a prescindere dallo schieramento a cui appartengono - hanno convenuto come sia necessaria una riforma completa della legge di cooperazione. Una partecipazione trasversale, che testimonia come tutti gli schieramenti abbiano accolto come valido e fondante il metodo dell'interlocuzione con la società civile.