Vent'anni fa iniziava la dissoluzione violenta della Jugoslavia. Nel luglio del 1991 nasceva la Campagna croata contro la guerra, AntiRatna Kampanja Hrvatske. In occasione dell'uscita del libro che raccoglie la memoria di quel movimento, inizia oggi a Zagabria una conferenza internazionale. Organizzata tra gli altri da Documenta, vi partecipa anche Osservatorio Balcani e Caucaso
Fonte: Documenta – Centar za suočavanje s prošlošću
Oggi e domani si svolge in Croazia, a Zagabria, presso l'Art Kino Grič, la "Conferenza internazionale sull'eredità delle iniziative pacifiste". La conferenza è organizzata da Documenta – Centar za suočavanje s prošlošću (Centro per il confronto con il passato), Friedrich Ebert Stiftung Hrvatska e Heinrich Boell Stiftung Hrvatska.
Sono passati vent'anni dagli avvenimenti che hanno rappresentato l'inizio delle guerre che hanno colpito i territori della ex-Jugoslavia. La dissoluzione della jugoslavia e la costituzione di nuovi stati nazionali ha influenzato in maniera significativa la società in ogni suo aspetto. I giovani cittadini, che dalla metà degli anni ottanta avevano avviato il loro distacco dall'ideologia socialista, si ritrovarono ad affrontare la nascita di regimi antidemocratici e vi reagirono.
Il 4 luglio del 1991 l'associazione Zelena Akcija Zagreb (Azione verde Zagabria) rese pubblica la Carta della ARK - AntiRatna Kampanija Hrvatske dal titolo "Spriječimo rat!" (Fermiamo la guerra) basato su principi di nonviolenza, tolleranza, solidarietà e rispetto dei diritti umani, per il quale vennero raccolto firme di sostegno in Croazia e nelle altre repubbliche della regione nonché all'estero.
Le linee guida di quell'iniziativa furono principalmente tre. La prima fu l'affermazione del diritto all'obiezione di coscienza, sulla scia del tentativo già fatto prima della guerra di ottenere la creazione di un servizio civile alternativo a quell militare nell'esercito jugoslavo.
La seconda linea era quella della comprensione e risoluzione dei conflitti e la terza linea era la protezione diretta dei diritti umani, perché era chiaro fin da subito che il diritto umanitario internazionale sarebbe stato violato.
Inoltre gli attivisti della Campagnia ARK, coscienti che i media non avrebbero trasmesso determinate informazioni, nel settembre 1991 decisero di far uscire il primo numero della rivista Arkzin (ndr: il numero 0 uscirà il 25 settembre 1991 con la pubblicazione in prima pagina della "Carta della Campagna contro la guerra" in lingua croata e inglese), offrendo uno spazio a coloro che credevano che la non violenza fosse un'opzione.
Nella due giorni di Zagabria, a cui sono stati invitati e invitate pacifisti e pacifiste, attivisti e attiviste, teorici e studiosi, a riflettere sul senso di tutte le forme di iniziativa contro la guerra e per la pace che nati all'inizio degli anni '90, saranno molte le questioni sul tavolo del dibattito.
Quale fu la portata della sua influenza sulla società? In quale modo ha agito accanto o contro le istituzioni e in quale modo ha sostenuto lo stato di diritto nel Paese? In quale misura ha inciso sull'affermazione del diritto dell'obiezione di coscienza e sulla discussione di temi di interesse di tutta la società croata e nella regione?
E ancora: quante vite sosno state salvate grazie alle iniziative concrete realizzate dagli attivisti e dalle attiviste dell'ARK? Come si sono sviluppate le teorie pacifiste e non violente nell'ambito di tutte le organizzazioni che facevano parte della Campagna ARK? Quali sono gli attuali compiti degli eredi di quel movimento nel mantenimento di una politica di pace?
Queste sono le domande a cui i numerosi presenti all'incontro dibatteranno con i relatori provenienti da diversi Paesi della regione dei Balcani e d'Europa.