Arrivata a Tbilisi e a Baku la delegazione di Rondine Cittadella della Pace nell'ambito del Viaggio d'amicizia partito il 15 luglio scorso. Obiettivo principale portare il “Documento in 14 Punti per la Pace nel Caucaso” a tutti i rappresentanti istituzionali dei paesi coinvolti
Fonte: Rondine Cittadella della Pace
La diplomazia popolare di Rondine, quella che va oltre le difficoltà politiche, attraversa l’Azerbaijan e la Georgia, trovando pieno apprezzamento e sostegno dalle istituzioni accademiche, civili, politiche e religiose. Una settimana in viaggio, attraverso i percorsi montuosi e le valli che da Baku portano a Tbilisi. Un tragitto che la delegazione di Rondine, composta prevalentemente da studenti internazionali, molti caucasici, ma anche libanesi, israeliani, macedoni e russi, sta realizzando passo dopo passo, incontro dopo incontro.
ll “Viaggio di Amicizia” si inserisce nel progetto “Ventidipacesucaucaso” ed è partito lo scorso 15 luglio con lo scopo di compiere passi concreti a livello politico, istituzionale, accademico e sociale nella diffusione del documento redatto e approvato nel maggio 2009 presso il Santuario de La Verna da 150 rappresentanti dei popoli caucasici, che hanno concordato i “14 punti per la pace nel Caucaso ”. Un documento che da più di un anno sta riscuotendo un sempre maggiore interesse nei tavoli della diplomazia internazionale.
Nella capitale georgiana si è suggellato il rapporto di amicizia e collaborazione con le principali università come la Tbilisi State University, la Ilia Chachavadze, l’Università Statale di Tblisi-Jakashvili, la David Guramishvili Georgian International University, dove il presidente di Rondine, Prof. Franco Vaccari, ha ricevuto la Laurea Honoris Causa in Risoluzione dei Conflitti, e l’Università di Sukumi, aperta ai profughi georgiani. Così come avvenuto con l’Università Statale di Baku, dove si sono avviati i primi passi concreti per la selezione – già dal prossimo anno – dei primi studenti azerbaijani.
Importanti gli incontri nella capitale georgiana, con il ministro della Reintegrazione Temur Iakobashvili e il viceministro degli Esteri Alexander Nalbandov che hanno dato pieno appoggio all’iniziativa di Rondine volta a favorire il dialogo e la pace partendo dagli studenti e dal loro impegno.
L’incontro con la delegazione della Commissione europea in Georgia e con l’OSCE a Baku, capitale dell'Azerbaijan, hanno a loro volta confermato il sostegno e l’apprezzamento ad iniziative come quelle di Rondine che mirano a realizzare qualcosa di concreto per una pacifica convivenza nell’area caucasica.
Altro tassello importante è quello del dialogo interreligioso, come previsto nel 14esimo punto del Documento per la pace nel Caucaso. Un dialogo che Rondine ha concretizzato incontrando a Baku il Primo Consigliere dello sceicco Allahshukur Pashazadeh, gran mufti del Caucaso, con il quale c’è stata condivisione sui temi della tolleranza e del rispetto reciproco che per essere concreta deve passare dall’educazione dei giovani, e in Georgia a Tbilisi durante l’incontro con il vescovo monsignor Giuseppe Pasotto, amministratore della Chiesa cattolica nel Caucaso, e con il numero due del Patriarcato ortodosso della Georgia, il vescovo Gherasme, responsabile delle Relazioni estere.
Entrambi hanno mostrato sostegno ad iniziative che, come quelle della Cittadella della Pace, mirano ad utilizzare l’aspetto accademico e di convivenza per portare semi di speranza in situazioni di conflitto.
Selezionare uno studente armeno e uno azerbaijano, entrambi originari della regione del Nagorno Karabakh, che possano convivere allo Studentato internazionale di Rondine – Cittadella della Pace. E’ questa la proposta dell’Associazione Rondine che ha ricevuto il primo apprezzamento ufficiale nella persona del viceministro degli Affari Esteri azerbaijano, Araz Azimov, durante l’incontro avvenuto in occasione della visita della delegazione di Rondine al Ministero a Baku.
“Apprezziamo la disponibilità e la fiducia – ha detto il presidente di Rondine, Prof. Franco Vaccari - e già in questo stesso viaggio vorremmo trovare i contatti per le future selezioni sia nei campi profughi che nelle zone di conflitto”.
L’idea è stata accolta con favore dal viceministro degli Esteri, che ha ribadito: “E’ molto importante far vivere armeni e azerbaijani insieme nel Nagorno Karabakh. Il nostro governo sosterrà questa iniziativa di far convivere questi giovani affinché possano insieme suggerire nuove vie per risolvere il conflitto. Non guardando solo il punto di vista strettamente politico, ma accogliendo il contributo che può arrivare dalla società civile, forse si avvicinerà prima il giorno della pace”.
ll viceministro degli esteri si è intrattenuto a lungo con i giovani di Rondine, incoraggiandoli nel loro impegno. Questi a loro volta lo hanno invitato a visitare la Cittadella della pace a Rondine. Il viceministro azerbaijano ha inoltre riferito di aver letto e apprezzato il “Documento in 14 punti per la pace nel Caucaso”. “Sottoscrivo ogni punto – ha affermato – e sostengo con voi questo sogno, anche se c’è da lavorare molto”. Il presidente di Rondine ha voluto infine ringraziare il vice-ministro e le autorità governative azerbaijane per la calorosa e sincera accoglienza e ha ricordato gli storici rapporti di amicizia che intercorrono tra Italia e Azerbaijan.
La delegazione di Rondine ha fatto tappa a Baku per la prima volta, per intessere e costruire legami di amicizia con i giovani e le loro associazioni, le istituzioni politiche, religiose e accademiche e sviluppare il progetto “Ventidipacesucaucaso” che trova il suo compimento più forte nel “Viaggio di Amicizia” nel Caucaso del Sud e in Turchia che continuerà fino al primo agosto.