Memori del sostegno ricevuto dall'Italia durante gli anni della guerra, che hanno visto nel 1991 la città assediata per 87 giorni, la città di Vukovar si mobilita per i cittadini italiani colpiti dal sisma di maggio. Raccolti fondi con l'iniziativa 'Croatian heart for Italy' e offerta accoglienza estiva a 50 bambini
Fonte: AISE
Memori del sostegno ricevuto dall'Italia durante gli anni della guerra, che hanno visto nel 1991 la città assediata per 87 giorni, le autorità del Comune di Vukovar e della Regione Vukovarsko-Srijemska, in collaborazione con l’Associazione Umanitaria croata Cro Unum, presieduta da Dragan Primorac, già Ministro per la Scienza, l’Istruzione e lo Sport dal 2003 al 2009, con l’Associazione dei figli dei difensori croati caduti e dispersi durante la 'guerra patriottica' e con l’Ambasciata d’Italia a Zagabria, hanno dato vita all’iniziativa “Croatian Heart for Italy ” a sostegno delle popolazioni italiane colpite dal sisma del 20 e 29 maggio scorsi.
La solidarietà dimostrata in occasione della tragedia che ha colpito l’Emilia-Romagna, il Veneto e la Lombardia, si sottolinea da Zagabria, "è un segno della riconoscenza che questa Regione sente per l’Italia e dei forti legami che si sono creati in occasione delle circostanze più dure. Negli anni Novanta il nostro Paese ha infatti ospitato durante i mesi estivi numerosi bambini croati per consentire loro di passare dei momenti di serenità in quel difficile periodo. Alcuni di quei bambini, ormai adulti, continuano a tenere ancora oggi i contatti con le famiglie italiane che li hanno ospitati.
Tra essi anche la figlia del sindaco di Vukovar e la Presidente dell’Associazione dei figli dei difensori croati caduti e dispersi durante la guerra patriottica, dalle quali è nata l’idea di organizzare, sotto gli auspici del Presidente della Repubblica croata, Ivo Josipović, e con il patrocinio delle autorità locali e dell’Ambasciata italiana a Zagabria, una partita di calcio di solidarietà il cui ricavato sarà devoluto alle Regioni italiane colpite dal sisma".
Vukovar, dopo la tragedia che ha devastato la popolazione e danneggiato pesantemente l’economia locale poco più di venti anni fa, si è immediatamente impegnata nella ricostruzione del proprio tessuto produttivo.
Si tratta infatti della principale città croata sulle rive del Danubio, in una delle regioni più fertili del Paese, la Slavonia, un tempo granaio dell’impero romano e più tardi di quello austro-ungarico, nella quale l’industria alimentare è il settore trainante dell’economia. Da tempo si punta infatti a far ripartire le produzioni locali grazie anche al recupero delle zone danneggiate dalla guerra e al potenziamento del settore turistico, specialmente di quello eno-gastronomico.
L’iniziativa, quindi, oltre che una manifestazione della tradizionale amicizia e solidarietà che lega la Croazia all’Italia, vuole rappresentare anche uno stimolo a guardare avanti nonostante le difficoltà. Questo è il messaggio che Vukovar ha voluto trasmettere con il suo gesto alle città italiane più danneggiate dal terremoto, offrendosi inoltre di ospitare questa estate nella Regione 50 bambini italiani provenienti dalle zone più colpite dal sisma.
La partita dello scorso 2 luglio, ha visto confrontarsi sul campo dello stadio cittadino la squadra locale, che ha schierato, tra gli altri, il presidente della Regione, Božo Galić, e il Sindaco di Vukovar, Željko Sabo, e la squadra dell’Associazione Cro Unum, composta da Primorac e da numerose celebrità dello sport e della musica, tra le quali illustri nomi che hanno rappresentato la Croazia ai Mondiali di Francia del ’98, quali Igor Štimac e l’ex calciatore dell’Inter e del Milan, Dario Šimić, l'ex cestista ed ex deputato Franjo Arapović, i cantanti Goran Karan, Xani Stipanicev e Alen Nižetić.
In uno stadio affollato e festoso gli organizzatori hanno simbolicamente consegnato l’incasso della manifestazione all’Ambasciatore italiano Emanuela D’Alessandro che, dopo aver portato i saluti personali del presidente della Regione Emilia Romagna, Vasco Errani, dell’assessore alla Cultura e allo Sport, Massimo Mezzetti e del presidente della Federazione Italiana Giuoco Calcio, Giancarlo Abete, ha dato il calcio d’inizio.