Dal 2009 Osservatorio, in collaborazione con la casa di produzione di Trieste Kineofilm, sta lavorando a un progetto di documentario narrativo sul poeta russo Osip Mandel'štam e sul viaggio da lui intrapreso con la moglie Nadežda in Caucaso nel 1930. Ad oggi non ci è ancora stato possibile reperire le risorse necessarie per portare a termine il lavoro. Per mantenere viva l'attenzione sul progetto, e continuare nell'opera di fundraising, abbiamo deciso di condividere con i nostri lettori e con il pubblico una selezione dei materiali prodotti sinora: soggetto, trattamento , note di regia ed un primo trailer realizzato con il contributo del Fondo di Produzione sull'Audiovisivo del Friuli Venezia Giulia.

A questo percorso hanno aderito due artisti d'eccezione: Massimo Zamboni e Nada Malanima, che ci hanno prestato voce e musica per la realizzazione del trailer e che parteciperanno al documentario quando entrerà in produzione.

Il trattamento che presentiamo in queste pagine appare in formato multimediale, secondo una modalità da scorrere a schermo pieno, accompagnato dalle fotografie e dagli appunti video raccolti durante la preparazione del progetto.

Buona visione

 

Titolo: Viaggio in Armenia

Soggetto, regia: Andrea Rossini

Con la collaborazione di: Giorgio Comai

Voce narrante: Nada Malanima

Musiche originali: Massimo Zamboni

Produzione: Osservatorio Balcani e Caucaso e Kineofilm

Per info e per sostenere il progetto di Viaggio in Armenia: segreteria@balcanicaucaso.org

Le fotografie e i video che accompagnano il trattamento sono interamente realizzati da Giorgio Comai in loco, ad esclusione dei seguenti materiali: parte 5, l'Ararat visto da Yerevan (Paolo Martino), candele nel monastero di Tatev (arnofoto/flickr ); parte 6, strada per Tatev (worldbank/flickr ), Zorats Karer (Rita Willaert/flickr ): parte 7, cattedrale di Ghazanchetsots (Marco Fieber/flickr ); video della moschea di Shushi/Shusha (Andrea Rossini), Agdam (Marco Fieber/flickr ).

Considerato dal premio Nobel Josif Brodskij come “il più grande poeta russo del novecento”, Osip Mandel'štam nacque a Varsavia nel 1891 da una famiglia ebraica. Trascorse l'infanzia e l'adolescenza a San Pietroburgo, completando i propri studi alla Sorbona di Parigi e all'università di Heidelberg. Fu uno dei fondatori dell'acmeismo, avanguardia letteraria cui aderirono anche Anna Achmatova e Nikolaj Stepanovič Gumilëv.

Nel corso della sua esistenza, Mandel'štam pubblicò diverse raccolte di poesie (Kamen, Tristia), originalissime prose, alcune memorie e saggi letterari. Affascinato dall'Italia, per esporre la propria poetica scelse Dante, e al poeta toscano dedicò il celebre Discorso.

Nel 1933 scrisse l'Epigramma su Stalin, una poesia che criticava duramente il dittatore e il regime comunista. La poesia gli valse l'arresto, la deportazione e infine la condanna ai lavori forzati in un lager siberiano, dove morì probabilmente verso la fine del 1938.

Dopo la condanna da parte dei sovietici, la sua opera scomparve dalla circolazione pubblica. La moglie Nadežda Mandel'štam (Saratov 1899 – Mosca 1980), sfuggita all'arresto, riuscì però a trafugare numerosi testi e a conservare gran parte delle poesie del marito imparandole a memoria.

Per descrivere la propria ordalia, negli anni '70 pubblicò due libri di memorie (L'epoca e i lupi e Le mie memorie), che costituiscono una delle più lucide rappresentazioni dei meccanismi di funzionamento del terrore stalinista. Con la precisione del riferimento alla vita quotidiana, la scrittrice ha spiegato come siano stati possibili l'incarceramento, la deportazione e l'assassinio di milioni di persone, nella sostanziale indifferenza (o complicità) di chi veniva risparmiato. I suoi scritti costituiscono il nucleo portante della sceneggiatura.