"Sono considerato fortunato perché guadagno 500 € al mese. Dall'importo totale, sono obbligato a pagare il costo aggiuntivo del bonifico bancario", dichiara Haris Drousiotis, 23 anni. Lavora da casa, riscrive le notizie e non ha un contratto di lavoro, il che significa che vive costantemente sotto stress, chiedendosi se quel mese sarà pagato.
Dopo ventinove anni di attività, MEGAchannel chiude i battenti. Alla sua nascita, nel 1989, era il primo canale TV privato del paese e cambiò radicalmente il modo di fare intrattenimento e informazione.
In grecia non sorprende che la maggior parte degli impiegati nel settore media sia composta di uomini. Ecco un'altra storia di stereotipi di genere interiorizzati: questa volta a partire dalle TV di un paese membro dell'Unione europea.
Jason-Antigone è un transessuale, e nei giorni scorsi il suo volto è apparso su un giornale che incitava alla violenza contro i membri della comunità LGBTQI+. Quel giorno "Eleftheri Ora" ha venduto 2700 numeri, molto più della sua media… Un allarmante approfondimento da Athens Live.
Il furto d'immagine sembra onnipresente nella sfera mediatica greca. Nel corso della sua ricerca, Athens Live si è resa conto di quanto fosse difficile trovare un fotografo locale a cui non fosse capitato di vedere pubblicata da un media una fotografia di cui riteneva di essere l’unico proprietario.
Il 14 novembre 2017 la Fondazione ellenica per la politica europea ed estera (ELIAMEP) ha organizzato una conferenza sul pluralismo dei media in Grecia al fine di presentare ufficialmente i risultati della ricerca del Center for Media Pluralism and Media Freedom (CMPF). I risultati di questo studio non sono molto lusinghieri: i media greci si troverebbero al di sotto della media UE nella maggior parte degli indici (indipendenza politica, inclusione sociale e protezione dei giornalisti…).
Dopo l'esplosione della crisi finanziaria, entrambi i quotidiani di Salonicco hanno adottato severe misure di riorganizzazione: tagli alle retribuzioni, riduzioni del personale, licenziamenti. Invece di risolvere i problemi finanziari delle aziende, queste misure hanno portato a trattenere i salari per mesi, con la direzione che ripetutamente chiedeva la comprensione e la pazienza del personale. Scioperi e ricorsi legali sono stati scoraggiati in un'atmosfera di paura e insicurezza.
Le modalità con cui in Grecia nacquero le TV private rende evidente il legame tra la politica e i nuovi proprietari dei media. In Grecia i canali privati vennero accolti con un misto di paura per ciò che era ancora sconosciuto e quindi difficile da controllare, e di attenzione per ciò che poteva essere efficiente a diversi interessi imprenditoriali e politici…
“Durante l'estate siamo stati contattati dai colleghi di OBCT che ci hanno invitato a prendere parte a un progetto internazionale sotto l’egida dello European Centre for Press and Media Freedom. Ci siamo sentiti onorati di entrare a far parte di questa rete, ma subito dopo abbiamo iniziato a pensare a come ci saremmo avvicinati. L'invito di OBCT ha sollevato in redazione una domanda: se nel nostro paese chiunque può pubblicare tutto ciò che desidera, possiamo affermare che ci sia vera libertà di stampa? E cosa dire del pluralismo dei media in Grecia?”