Il premio europeo per il giornalismo investigativo nei Balcani occidentali e in Turchia è stato assegnato finora in Albania, Kosovo, Montenegro e Serbia, dando riconoscimento alle indagini sulla corruzione e l'esclusione sociale
Nelle scorse settimane sono stati nominati i vincitori del Premio UE per il Giornalismo Investigativo nei Balcani Occidentali e Turchia nei primi quattro dei sette paesi che partecipano al programma regionale.
Il premio viene conferito nell'ambito di un progetto regionale della durata di tre anni, finanziato dalla Commissione Europea e dalla DG Allargamento, ed è coordinato dal Peace Institute di Lubiana con la partecipazione della Fondazione Guardian.
Il premio mira a promuovere il giornalismo investigativo di qualità, migliorandone la visibilità nei Balcani occidentali e in Turchia. Le inchieste premiate quest'anno confermano il grande potenziale del giornalismo nel contribuire ad una maggior trasparenza e alla lotta alla corruzione. Di seguito proponiamo una breve panoramica dei servizi premiati, includendo i collegamenti alle versioni in lingua originale e, dove disponibili, alle traduzioni in inglese.
Il 6 maggio 2016 a Pristina, il Premio Europeo è stato conferito dal Consiglio della Stampa del Kosovo a tre inchieste pubblicate nel corso del 2015. Il primo premio è andato ai giornalisti Besnik Krasniqi e Ganimet Klaiqi per il loro articolo L'Università fuorilegge dei diplomatici . Uscita su Koha Ditore, l'inchiesta affronta la corruzione del sistema d'istruzione superiore, ed è stata elogiata per il suo impatto poiché si è tradotta in azioni concrete intraprese dalle autorità. Il secondo premio è andato a Parim Olluri per la sua indagine Gli amici di Lushtaku approfittano della compagnia telefonica Vala , che rivela l'abuso di potere e di denaro pubblico nella capitale del paese. Il riconoscimento destinato ai “Giovani giornalisti” è stato consegnato a Leonida Molliqaj e Besnik Boletini per la loro inchiesta Guadagnandosi il pane quotidiano , che esamina i rischi affrontati da individui delle minoranze rom, ashkali ed egiziane in Kosovo, il cui sostentamento dipende dalla raccolta di rifiuti.
In Serbia il primo premio è andato ad Aleksandar Đorđević per l'inchiesta investigativa Drenaggio di carbone e di soldi pubblici , che ha rivelato lo spreco di fondi statali nella riabilitazione della miniera di carbone di Tamnava in seguito alle inondazioni che hanno colpito la Serbia nel maggio 2014. La pubblicazione dell'inchiesta ha animato un intenso dibattito pubblico sulla corruzione nel paese. Il secondo e il terzo premio sono andati a Darko Šper, per una serie di articoli sui procedimenti giuridici a carico dell'organizzazione neonazista Nacionalni Stroj , e a Ivan Angelovski, Petrit Collaku, Kreshnik Gashi e Jelena Ćosić di BIRN, premiati per l'articolo Veselinović e i suoi ottengono milioni senza passare per le gare di appalto . Quest'ultima indagine ha fatto luce sull'assegnazione di un contratto di costruzione stradale ad un consorzio inesperto e legato al controverso uomo d'affari serbo, Zvonko Veselinović. Il premio per i giovani giornalisti è andato a Snežana Đurić e Novak Grujić per la serie di articoli Municipal radar , relativi alle vicende di undici funzionari pubblici che hanno omesso di dichiarare il loro patrimonio.
La cerimonia di premiazione in Albania si è tenuta il 12 maggio. Il giornalista Leonard Bakillari si è aggiudicato il primo premio per la sua inchiesta sulla corruzione nel sistema giudiziario . Il secondo premio è andato a Ornela Liperi per la sua indagine sulla crisi finanziaria e la situazione del debito delle società commerciali in Albania. Il riconoscimento per i giovani giornalisti è andato a Habjon Hasani per il suo servizio televisivo sulle conseguenze delle concessioni petrolifere .
In Montenegro, il giornalista della radio-televisione pubblica (RTCG) Mirko Bošković ha ricevuto il primo premio per la serie intitolata La terra promessa , inchiesta televisiva che rivela gli abuso di potere delle autorità locali e statali in Montenegro nel processo di vendita di terreni demaniali. Il secondo premio è andato a Milena Perović Korać per le sue inchieste “Come in guerra” e “La polizia insabbia le torture commesse durante le proteste”, pubblicate dal settimanale Monitor. Ana Komatina e Vladimir Otasević hanno ricevuto il premio dedicato ai giovani giornalisti per i loro articoli “Dossier Pua ”, che rivela i legami d'affari tra individui vicini al primo ministro Milo Đukanović e il miliardario malese Wei Seng Phua, arrestato a Las Vegas nel 2014.
I premi per gli altri paesi che partecipano al regime regionale - Bosnia Erzegovina, Turchia e Macedonia - saranno annunciati nelle prossime settimane.
Questa pubblicazione è stata prodotta nell'ambito del progetto European Centre for Press and Media Freedom, cofinanziato dalla Commissione europea. La responsabilità sui contenuti di questa pubblicazione è di Osservatorio Balcani e Caucaso e non riflette in alcun modo l'opinione dell'Unione Europea. Vai alla pagina del progetto