Giornalisti in piazza per chiedere che venga sanzionata l'offesa sessista rivolta ad una giornalista dal ministro della difesa Bratislav Gašić
Domenica 21 dicembre alcune centinaia di giornalisti hanno preso parte alle manifestazioni pubbliche organizzate a Belgrado, Niš, Bor, Žitište, Vranje, Leskovac, Mladenovac e in molte altre città del paese.
I giornalisti sono scesi in piazza per chiedere al primo ministro Aleksandar Vučić di mantenere l'impegno a destituire il ministro della difesa Bratislav Gašić, in seguito all'offesa sessista che questi aveva rivolto alla giornalista Zlatija Labović.
Durante le proteste è stato scandito lo slogan “I giornalisti non cedono” (Novinari ne kleče), con l'intenzione di affermare l'indisponibilità della categoria ad accettare una soluzione di compromesso in questa vicenda che ha evidenziato l'atteggiamento spezzante di alcuni membri del governo nei confronti dei giornalisti.
Organizzata da una vasta coalizione di sigle fra cui le principali associazioni dei giornalisti e i sindacati del paese, la protesta ha registrato una vasta partecipazione. Tutti i media del paese hanno seguito e commentato la manifestazione, e non poteva essere altrimenti dopo la condanna unanime all'offesa di Gašić.
Circa 150 persone si sono radunate di fronte alla sede del governo a Belgrado, da dove Vukašin Obradović, presidente dell'Associazione Indipendente dei Giornalisti Serbi (NUNS) ha dichiarato che i giornalisti continueranno la protesta finché il premier non soddisferà le loro richieste. Il governo, per ora, non ha rilasciato alcuna dichiarazione in merito.
Questa pubblicazione è stata prodotta nell'ambito del progetto European Centre for Press and Media Freedom, cofinanziato dalla Commissione europea. La responsabilità sui contenuti di questa pubblicazione è di Osservatorio Balcani e Caucaso e non riflette in alcun modo l'opinione dell'Unione Europea. Vai alla pagina del progetto