20 giugno 2007
Le rivoluzioni liberali nell'est europeo
Il Muro di Berlino è ormai un lontano ricordo, ma per molti paesi ex sovietici la fine del comunismo non ha segnato l'inizio della libertà. Ora l'Europa orientale è attraversata da movimenti di protesta popolare. La gente scende in piazza e cerca di abbattere i regimi autoritari.
Le hanno chiamate rivoluzioni di velluto, colorate o arancioni, come quella vittoriosa in Ucraina. I rivoluzionari cercano soprattutto di sciogliere il giogo che ancora lega molte repubbliche post-sovietiche a quella che era la capitale dell'Urss. A Mosca però c'è Vladimir Putin che ha rispolverato i simboli del passato e, grazie alle materie prime, tiene sotto scacco i paesi confinanti.
In molti paesi dell'area ex sovietica si può finire in carcere sventolando una bandiera e in manicomio candidandosi alle elezioni. Gli imprenditori non in linea sono condannati ai lavori forzati e i giornalisti indipendenti picchiati a morte in cella o uccisi a colpi di pistola nell'androne di casa. Il Kgb non c'è più. Ma il polonio circola ancora.
Andrea Riscassi, inviato della Rai di Milano, si occupa di politica interna ed estera. Ha seguito le guerre balcaniche e le rivoluzioni democratiche nei paesi ex sovietici. Ha visto decine di campagne elettorali, da Monza a Minsk. Ha pubblicato (con Paolo Costa): "Al nostro posto, antologia di scritti di Piero Gobetti" (Limina,1996)
Bandiera arancione la trionferà
Le rivoluzioni liberali nell'est europeo
di Andrea Riscassi
Editore Melampo, 2007
€ 15
Pagg. 259
Prefazione di Pietro Marcenaro