C’è stato forse un momento, agli inizi degli anni Novanta, in cui il giovane marinaio Filip Isaković ha guardato incantato il mare e la terraferma. Un momento dopo il quale l’oscurità della guerra ha divorato sia lui sia il suo Paese, la Jugoslavia. Due decenni più tardi, ex veterano di guerra e contrabbassista jazz ormai incapace di suonare, Isaković viene scortato fino all’ospedale psichiatrico di Kovin dove dovrà sottoporsi a un percorso di riabilitazione.
In quel luogo fuori dal tempo nel quale vivono persone che lo Stato ha prima mandato in guerra e poi abbandonato, il contrabbassista incrocia la sua esistenza con quella dei compagni di cura, recupera ricordi, suoni e nostalgie di un lontano amore, e soprattutto incontra il dottor Marko Julius che ha vissuto i tempi turbolenti del Novecento, ha aderito alle posizioni di Franco Basaglia e ha fatto di Kovin un personale baluardo di resistenza e ribellione in cui propone teorie antipsichiatriche.
Luogo simbolico, mondo nel mondo, l’ospedale di Kovin diventa ben presto affresco di una società smemorata che ha deciso di dimenticare le sue guerre e, come è stato con altre grandi opere del Novecento ambientate in sanatori e luoghi di cura, è l’epicentro di una raffinata narrazione letteraria che trasforma il microcosmo sociale dei malati nello specchio del declino e dei mutamenti di un’intera civiltà. «Cane e contrabbasso» ha vinto il prestigioso Premio NIN.
Saša Ilić, nato nel 1972 a Jagodina (Serbia), si è laureato alla Facoltà di Filologia dell’Università di Belgrado. Ha pubblicato tre raccolte di racconti (Predosećanje građanskog rata, Presagio della guerra civile, 2000; Dušanovac. Pošta, Fermata Dušanovac, 2015; Lov na ježeve, Caccia ai ricci, 2015), nonché tre romanzi (Berlinsko okno, La finestra berlinese, 2005; Pad Kolumbije, La caduta della Colombia, 2010; Cane e contrabbasso, Keller editore 2023). È stato uno degli iniziatori e direttore dell’inserto Beton del quotidiano «Danas» dalla sua fondazione nel 2006 fino all’ottobre del 2013. Dopo lo scioglimento della redazione nel dicembre dello stesso anno ha fondato insieme a Alida Bremer la rivista «Beton International» che periodicamente esce in tedesco come inserto dei quotidiani «Tageszeitung» e «Frankfurter Rundschau». È uno degli organizzatori del Festival letterario internazionale polip di Priština. Scrive per Peščanik.net e ELit (literaturhauseruopa.eu). Le sue opere sono state tradotte in albanese, inglese, francese, macedone, tedesco e ora in italiano. Nel 2019 ha vinto il premio nin della critica per il migliore romanzo dell’anno. Vive e lavora a Belgrado. Dirige Komunalinks.com, portale dedicato alla letteratura.