13 agosto 2013
di Enzo Terzi
casa editrice: Betelgeuse editore
anno di pubblicazione: 2013
pagine: 280
prezzo: 14,00 euro
Prefazione di Umberto Cecchi
Suddiviso in due sezioni fondamentali, il volume “Da Pericle a Papadimos” racconta sia dell’esperienza autobiografica dell’autore, legato alla Grecia da oltre trenta anni dove si è definitivamente trasferito nel 2008, sia della storia, spesso misconosciuta e travisata, di questo Paese che dai fasti dell’antichità in parte frutto di faziose interpretazioni, è approdata allo sfacelo odierno attraverso secoli di dominazioni che hanno poi lasciato il campo libero ad una democrazia immatura, istintiva, spesso esercitata con sistemi più consoni a certo clientelarismo totalitario che non al difficile equilibrio fra diritti e doveri. La storia, nei vari capitoli, ci mostra dunque non il clamore della battaglia ma le vicende sociali, le conseguenze che hanno gravato su una popolazione che ha fatto, nei secoli, della sopravvivenza, il proprio obiettivo e della diaspora la propria salvezza e che oggi, ubriaca di denaro e di libertà, ha manifestato tutta la propria, in parte incolpevole, immaturità. Così come nell’antichità fu fucina illuminata ed illuminante di esperimenti democratici, oggi diviene simbolo e monito, in particolare per la vacillante Europa, di quanto possa accadere in mancanza di equilibrio, di equità e, soprattutto di principi che non siano unicamente sperimentazioni finanziarie.