20 novembre 2008

di Ömer Zülfü Livanelioğlu
casa editrice: Gremese
anno di pubblicazione: 2008
collana:
pagine: 304
prezzo: 20,00 euro

Meryem ha quindici anni; in un villaggio della Turchia musulmana più retrograda, è violentata dallo zio, leader religioso del paese. Per il costume locale, è lei la colpevole: trattata come una reietta, è tenuta prigioniera in una baracca per giorni, nell’attesa che utilizzi quella corda che le è stata lasciata sul pavimento, per espiare il suo crimine e salvare l’onore della famiglia. Ma lei non cede… Cemal è un soldato appena ritornato dalle montagne dove ha combattuto i ribelli curdi: cugino di Meryem, viene scelto come suo carnefice. Il delitto non dovrà accadere sotto gli occhi di tutti: il rituale vuole che in questi frangenti le ragazze vengano portate a fare un “viaggio a Istanbul”. Ma il boia torna sempre solo. Questa volta le cose non vanno secondo copione: arrivati in città, i due giovani scoprono una realtà cosmopolita nella quale le ragazze hanno tolto il velo e i figli non obbediscono ai genitori. La sorpresa incrina le certezze di Cemal, che non riesce ad uccidere la ragazza, e parte invece con lei verso la costa turca. Irfan ha studiato ad Harvard, e ora insegna all’università di Istanbul: è un uomo di successo, ma vive come uno sradicato, immerso in una cultura in cui non si riconosce. Consumato dall’insonnia e dall’ansia, decide di abbandonare tutto, e parte per un viaggio senza meta nel mar Egeo. L’incontro dei tre personaggi modificherà in maniera irreversibile le loro vite. Soprattutto quella di Meryem: per lei comincerà il tempo della consapevolezza e del riscatto, grazie agli insegnamenti del professore, capaci di aprirle un mondo completamente nuovo.

 

Ömer Zülfü Livanelioğlu è un artista incredibilmente eclettico, nato ad Ankara sessant’anni fa. Come scrittore ha all’attivo quattro romanzi tradotti in 11 lingue in tutto il mondo, un volume di racconti e saggi di argomento politico. Come musicista ha composto più di 300 canzoni, con collaborazioni con Joan Baez, Mikis Theodorakis a Zubin Metha, e ha vinto un premio Tenco. Ha all’attivo tre film da regista, uno dei quali prodotto da Wim Wenders e ha vinto vari premi in diversi festival internazionali. Un discorso a parte merita l’attività politica: dopo aver conosciuto il carcere per le sue battaglie per i diritti umani, Livaneli ha abbandonato la Turchia, peregrinando tra Francia, Grecia e Svezia, ma vi ha fatto ritorno per rinnovare il suo impegno a favore della pace e della coesistenza tra i popoli. Ha fondato il Comitato per l’amicizia greco-turca, il Movimento per la pace turco-curda e, nei numerosi forum e associazioni internazionali di cui fa parte, ha lavorato a stretto contatto con Michail Gorbaciov ed Elie Wiesel. Attualmente è deputato al Parlamento turco, eletto nel Partito popolare repubblicano, e ambasciatore dell’Unesco.