28 settembre 2012

di Monika Bulaj
casa editrice: Postcart
anno di pubblicazione: 2012
collana: Libri fotografici
pagine: 352
prezzo: 49,00 euro

Un viaggio nel sacro dell’Est Europa, tra il Baltico, il Mar Nero, Il Caspio e il Mediterraneo, alle frontiere della spiritualità orientale, in bilico fra cristianesimo, islam ed ebraismo.
“In queste terre - dice Monika Bulaj - sotto le ceneri languiva l’infanzia d’Europa, il nostro oblio e le nostre paure, la storia si confondeva con il mito, il vero con l’irreale e le ombre di quelli spazzati dalla Shoah e dei deportati si mischiavano ai presenti. Mi sono spinta un po’ alla volta, sempre più a Est, seguendo i canti. Ho viaggiato tra i vecchi credenti della Polonia e i rom della Macedonia, gli armeni della Romania e i lemki polacchi, tra gli hutzuli ucraini e i tartari bielorussi, tra gli aleviti della Albania e gli Udini del Caucaso.”

 

Monika Bulaj, nata a Varsavia, vive a Trieste. Fotografa e reporter, ha pubblicato per La Repubblica, Corriere della Sera, National Geographic Italia, GEO, Courrier International, east, Terra. Autrice di diversi libri (per Bruno Mondadori, Alinari, Skira, Frassinelli), con circa 60 mostre al suo attivo, tra New York e Il Cairo, ha ricevuto: Grant in Visual Arts di European Association for Jewish Culture 2004, Bruce Chatwin special award for the photography "absolute eye" nel 2009, The Aftermath Project Grant 2010, Premio Lucchetta 2011, TED Global Fellowship 2011.
Esplora confini delle fedi, minoranze, popoli nomadi, migranti, intoccabili, diseredati, in Asia, Europa e Africa.