4 febbraio 2013
di Vasile Ernu
casa editrice: Hacca
anno di pubblicazione: 2012
pagine: 440
prezzo: 16,00 euro
traduzione dal romeno di Anita Natascia Bernacchia
"Quando il comunismo crollò, il paese sprofondò sotto un'immensa quantità di vodka"
Nel "Times" ho letto con stupore che un giornalista proponeva, quale strumento di lotta alla nostra eterna “transizione” e alle sofferenze di tale eterno “stordimento”, di bere sei bottiglie di Coca Cola. Lo ammetto, ho visto rimedi e varianti anche poco umani, o forse troppo umani, per contrastare questa condizione “politica”. Ma a soluzioni del genere ho reagito in maniera radicale: mi spiace, ma sono persuaso che l’organismo torturato del cittadino che abbia vissuto l’“alcolismo” del comunismo e viva oggi lo “stordimento” capitalista della transizione non possa sopportare un livello tanto elevato di ideologia in corpo. Un’overdose di ideologia può ucciderti. Tutto sommato nella vita ci sono cose che non si possono mischiare.
(Vasilij Andreevic)
Vasile Ernu, scrittore e filosofo romeno della Bessarabia, è nato in URSS nel 1971. Si trasferisce in Romania dopo il 1991. Dopo una laurea e un master in filosofia, lavora come redattore presso le riviste "Philosophy&Stuff" e "arta+societate" e presso le case editrici Idea e Polirom. Oggi scrive su "România liber" e "HotNews" e sulle riviste culturali "Observator Cultural", "Noua literatura", "Suplimentul de cultura". Esordisce con ''Nato in URSS'' (Hacca 2010), che ottiene il Premio per il debutto dell’Unione degli Scrittori Romeni, il Premio per il debutto della rivista "România literara" e il Premio Book Pitch alla London Book Fair nel 2007. Il volume è stato tradotto in Spagna, Russia, Bulgaria, Ungheria, Polonia, Georgia. ''Gli ultimi eretici dell’Impero'' è in pubblicazione in Russia.
Ernu è coautore con Bogdan-Alexandru Stanescu di ''Quel che ci divide. Epistolario dal Hanul lui Manuc'' (Polirom 2010) e tra i curatori del volume ''L’illusione dell’anticomunismo. Letture critiche del Rapporto Tismaneanu'' (Cartier 2008). Nel 2012 ha pubblicato il volume di interviste ''L’intellighenzia russa oggi'' (Cartier). È tra i fondatori e coordinatori di «CriticAtac», influente gruppo di critica sociale, intellettuale e politica, e tra le firme di punta dell’omonima rivista