7 luglio 2017
di Blaže Minevski
casa editrice: Lastaria Edizioni
anno di pubblicazione: 2017
collana: Contemporanea
pagine: 366
prezzo: 17,00 euro
Il libro, ambientato sul fronte balcanico in uno dei momenti più drammatici della recente storia europea, è una metafora della vita e della morte.
Sulle opposte rive di un fiume durante la guerra dei Balcani due cecchini si fronteggiano e si tengono l’un l’altro sotto tiro: un cecchino macedone, cristiano, e una donna albanese, musulmana. Il primo a sparare ucciderà l’altro.
L’autore, per la prima volta tradotto in Italia, racconta la loro storia d’amore attraverso le pagine di tre grandi opere delle letteratura mondiale: Anna Karenina, Madame Bovary e Guerra e Pace.
L’io narrante comincia un dialogo fittizio con la sua nemica/amante, tutto svolto in uno stile ricco di metafore e figure retoriche tipiche della poesia: non a caso, ignorandone il nome, decide di rivolgersi a lei con quello della protagonista di un’antica ballata macedone: Doruntina. A lei racconta la sua vita e l’assurdità di una guerra che ha posto uno contro l’altro amici e membri delle stesse famiglie e che ha spazzato via i sogni, gli amori e la poesia dell’esistenza di ciascuno.
Quella donna, vittima o assassina, è, in un mondo devastato e annientato dalla guerra, l’unico essere umano con cui confidarsi.
Nemica, è forse la sua unica amica.
Forse la morte, forse la vita.
Il romanzo, tradotto in molte lingue, è stato premiato come migliore opera narrativa in lingua macedone nel 2007 e, nel 2013 è risultato il libro più letto in Macedonia.
“Mentre ascolto quel mormorio, all’improvviso, come in un sogno, divento il racconto che si sviluppa da solo, perché la vita, sto dicendo, la vita, dissi, è sicuramente ciò che si andrà a raccontare”.
Blaže Minevski, scrittore e drammaturgo macedone