7 aprile 2011
di Angelo Lallo
casa editrice: Infinito edizioni
anno di pubblicazione: 2011
collana: Orienti
pagine: 128
prezzo: 12,00 euro
prefazione di Luca Leone
Lo stupro di 50.000 donne, oltre centomila morti, la devastazione della Bosnia Erzegovina affondano le radici nello psiconazionalismo, cui è dedicato questo libro, assolutamente unico.
Il nazionalismo balcanico si è intrecciato con teorie di studiosi appartenenti a varie discipline, tutti animati da un’ideologia esasperata. Nei Balcani ci si è trovati di fronte a un nazionalismo che ha operato una torsione verso discipline psichiatriche, con sconfinamenti teorici tratti da psicologia, filosofia, storia e genetica. Una variante del nazionalismo, quella balcanica, che ha trovato piena sintonia con gli ambienti militari, politici, economici che ne hanno assunto le teorie, utilizzandole come base per le pulizie etniche e gli eccidi – incluso il genocidio di Srebrenica – della guerra in Bosnia Erzergovina e in Croazia (1991-1995) e, successivamente, come protezione per non essere condannati per i crimini commessi.
Angelo Lallo, ricercatore storico, è nato a San Nicandro Garganico (Fg) nel 1950. Ha pubblicato: La guerra nei Balcani. La doppia guerra: pulizia etnica e bombe (a cura di), Nuova Dimensione, 2000; Psichiatria e nazismo, Nuova Dimensione, 2001 (con Lorenzo Toresini); Il tunnel di Sarajevo. Il conflitto in Bosnia-Erzegovina: una guerra psichiatrica?, Nuova Dimensione, 2004 (con Lorenzo Toresini). Collabora con il Centro Studi e Ricerche sulla Salute Mentale e le Scienze Umane di Merano (Bz).