7 marzo 2008
Negli anni che precedono la Rivoluzione francese dalle terre cecene si leva la predicazione di un misterioso "Sheykh Mansur", nuovo profeta-guerriero che chiama alle armi contro i russi. Mansur sarebbe in realtà Giovanni Battista Boetti un rinnegato di origine piemontese. Con tenacia filologica e gusto della narrazione, Serena Vitale segue le straordinarie storie incrociate dell'italiano e del ceceno
Serena Vitale su L'imbroglio del Turbante
"Stregata dal frate scomparso" da il "Il Sole 24 ORE", 5 novembre 2006
La figlia di A. sposava il pro-pronipote di tale Giovanni Battista Boetti. Un amico di A., come lui bibliofilo e uomo generoso, mi regalò un vecchio libro dedicato al trisavolo dello sposo: "Perché non ne scrivi qualcosa? Magari un racconto". Mi schermii: non sapevo nulla di quel Boetti. Mi risentii: " Non sono una poligrafa...". Era il maggio del 1998.
Il libro (F. Picco, Il Profeta Mansur. G.B. Boetti , 1915) finì comunque sulla mia scrivania, luogo massimamente rischioso. Lavorando ad altro, di tanto in tanto lo sfogliavo per distrarmi. Seppi: Giovanni Battista Boetti, nato nel 1743 a Piazzano... giovinezza turbolenta, libertina ... entra nell'Ordine dei Domenicani, va missionario a Mosul ... è allontanato dalla Chiesa, forse prende il turbante ... fa il medico a Costantinopoli... torna in Italia e al convento... dal 1781 si perde ogni sua traccia ... ricompare col nome di Sheykh Mansur ("il Vittorioso") , nuovo profeta-guerriero musulmano, e alla testa di un'invincibile e numerosa armata sbaraglia città turche, mette a ferro e fuoco la Georgia, marcia contro i russi ... "Contro Boetti è inviato lo stesso principe Potiomkin ... L'esercito del profeta si rifugia tra i monti del Caucaso e di lì conduce una guerriglia incessante contro l'esercito russo" (Dizionario Bibliografico degli Italiani) . Possibile? Non ne sapevo nulla.
Interrogato su "Sheykh Mansur " l'oracolo elettronico rispose: "Iniziatore della lotta di liberazione del popolo ceceno contro il dominio russo ... proclamò la prima Guerra Santa ... Nel 1785 inflisse una clamorosa sconfitta all'esercito zarista". Nel 1785: molti anni prima della lunghissima guerra che insanguinò il Caucaso nell' 800; di quella sapevo, non fosse che dallo splendido Hadji-Murat di Tolstoj. Cominciai a raccogliere materiali per il futuro racconto.
Il mistero - l'ex-missionario piemontese era davvero l'Imam che la Cecenia indipendente celebra come eroe nazionale? se non lo era, perché lo divenne nella leggenda ? - riempì il doloroso vuoto post-partum, quando ebbi consegnato le ultime bozze del lavoro non più in corso. Sulla scrivania comparvero montagne di libri, colline di variopinte cartelle (giallo: archivi; verde: Islam; rosso: storia russa; arancione: Caucaso; azzurro: Impero Ottomano) gonfie di fotocopie; ebbero inizio i viaggi della speranza negli archivi di mezza Europa...
La "distrazione" si era trasformata in ossessione, il "racconto" in romanzo. Romanzo multiplo, come certe sale cinematografiche: su Boetti, sulla Russia durante l'"età aurea" di Caterina la Grande, sull' Impero Ottomano (vi entravo affascinata e timorosa, lasciandomi guidare dagli scritti di viaggiatori settecenteschi , dalle relazioni degli ambasciatori stranieri a Costantinopoli) all'alba del suo lento declino, sul Caucaso, impervia terra di frontiera solo di recente islamizzata. Un romanzo - forse - sulla possibilità stessa di raccontare, oggi, la storia.
Cercando di saldare due destini apparentemente inconciliabili, muovendomi tra remoti teatri di guerre e disastri, continuavo a ritrovarmi nel cuore insanguinato dell'attualità. " Hai avuto fiuto , sei sul pezzo ... " - mi sono sentita dire ogni volta che, in questi ultimi anni, la Cecenia si è tragicamente imposta all'attenzione del mondo : triste, dubbio onore al quale rinuncio di buon grado. Rivendico invece l'ostinazione con cui ho portato nuove prove a sostegno della massima che cita un personaggio del mio libro, il conte de Ségur: "Talvolta la verità può non essere verosimile".
L' imbroglio del turbante
di: Vitale Serena
Ed. Mondadori 2006
pp. 400 € 18.50