14 dicembre 2012

di Christian Eccher
casa editrice: EDIT
anno di pubblicazione: 2012
collana: Collana di saggistica degli Italiani dell'Istria e del Quarnero
pagine: 287
prezzo: 22,00 euro
Prefazione di Tullio De mauro

L’Italia intera è terra segnata nella sua storia e nel suo presente da quell’accentuato policentrismo nell’unità che fu riconosciuto già nell’Ottocento da Simonde de Sismondi e Carlo Cattaneo come principio costitutivo del Paese e a metà Novecento da Fernand Braudel come tratto tipico, specifico, italiano nel confronto con altre realtà nazionali europee. Ciò è ovvio per gli storici e più ancora per linguisti e filologi romanzi (…). Non altrettanto è stato negli studi letterari. Come altri studiosi della generazione più giovane anche Eccher intendeva esplorare e ha esplorato l’attività letteraria di un’area geostorica assai particolare come l’Istria dei decenni postbellici. (…)
Si tratta d’un segmento della letteratura italiana contemporanea restato a lungo e in gran parte in un cono d’ombra per il rischio e timore che il parlarne si prestasse a strumentalizzazioni politiche di vario senso.
(…) Contribuire al recupero dell’attenzione critica per l’insieme di questo patrimonio letterario istriano sarà la più preziosa ricompensa per le fatiche del giovane studioso e per la nuova e bella impresa dell’Editore.

Tullio De Mauro
 

 

Christian Eccher è nato a Basilea nel 1977. Figlio di emigranti successivamente rientrati in Italia, ha ottenuto il diploma di maturità classica a Bergamo e nel 1997 si è trasferito a Roma, dove si è laureato in Letteratura Italiana Contemporanea e ha conseguito anche il titolo di Dottore di Ricerca in Filologia, Linguistica e Letteratura. Dopo varie esperienze lavorative nei campi più svariati, si è impiegato all’Università di Novi Sad in qualità di lettore di lingua italiana presso la Facoltà di Filosofia. Dal 2010 è docente di Cultura Italiana nello stesso ateneo.
Oltre che all’insegnamento e alla critica letteraria, Christian Eccher si dedica anche al giornalismo e collabora con testate serbe e italiane quali "Danas”, "La voce del popolo” e "East Journal”. Ha scritto numerosi articoli riguardanti il teatro e la geopolitica, con una particolare attenzione alle aree di frontiera dove le culture si incontrano e i popoli a volte si scontrano.